Cultura: "Pensare stanca", David Bidussa presenta il suo libro mercoledì 27 al Ducale
di Stefano Rissetto
L’autore, affiancato da Luca Borzani e Alberto Diaspro, esplorerà il ruolo degli intellettuali nel secolo scorso
Mercoledì 27 novembre 2024, alle 17.45, il Salone del Minor Consiglio di Genova ospiterà la presentazione del libro Pensare stanca. Passato, presente e futuro dell’intellettuale, di David Bidussa. L’autore, accompagnato dagli interventi di Luca Borzani e Alberto Diaspro, esplorerà il ruolo degli intellettuali nel secolo scorso, un tema di grande attualità e rilevanza culturale. L’evento, organizzato in collaborazione con il Centro culturale Primo Levi e con il supporto delle Edizioni Feltrinelli, sarà a ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.
Evoluzione - Nel suo saggio, Bidussa analizza l’evoluzione della figura dell’intellettuale attraverso due fasi distinte ma interconnesse. La prima fase coincide con l’egemonia dei partiti politici di massa, quando gli intellettuali si caratterizzano come “dissidenti impegnati”. Tra questi, figure celebri come Walter Benjamin, Simone Weil, Victor Serge, e, in Italia, Ignazio Silone, Nicola Chiaromonte e Furio Jesi. Questi pensatori si pongono in contrasto con il potere, incarnando l’idea dell'intellettuale infedele, pronto a mettere in discussione l’ordine costituito.
Il ruolo dell'intellettuale - La seconda fase inizia negli anni '70 e si estende fino ai giorni nostri. Caratterizzata dalla dissoluzione dei partiti politici di massa e dalla crisi delle democrazie rappresentative, questa fase segna l'emergere di un nuovo tipo di intellettuale, che non più “infedele” ma “radicale” assume il compito di mettere in guardia contro i rischi del presente. In questa categoria rientrano voci come Susan Sontag, Edward Said, Zygmunt Bauman, Tzvetan Todorov e Tony Judt, intellettuali impegnati nell'individuare i temi cruciali del loro tempo e nel fornire strumenti per affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
Riflessione - Pensare stanca non è tuttavia una semplice storia degli intellettuali, ma una riflessione profonda sulla loro evoluzione nel corso del Novecento. Bidussa conclude il suo lavoro con una domanda fondamentale: cosa è rimasto dopo di loro? Esistono ancora oggi voci in grado di ereditare la loro funzione critica? E, soprattutto, quale futuro hanno gli intellettuali nel panorama contemporaneo?
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