Da candidata sindaco di Genova a disoccupata, Cinzia Ronzitti: “Ora c'è il nulla”
di Alessandro Bacci
Ha 58 anni e dopo la chiusura della Rinascente è rimasta senza lavoro: "Quelli meno giovani come me non li vuole nessuno"
"Quando ho perso il lavoro me lo ricordo ancora meglio del giorno del mio compleanno. E' indimenticabile, ti entra nell'anima perché sai bene che è l'inizio di una grossissima tragedia che è la disoccupazione". Cinzia Ronzitti, ha 58 anni e la data è il 4 novembre 2018, il giorno della chiusura della Rinascente a Genova, dove lavoravano sia lei che il marito, oggi entrambi disoccupati, con il sussidio ormai finito. Da candidata a sindaco del partito comunista dei lavoratori alle comunali 2017, a disoccupata di lungo corso, Cinzia Ronzitti racconta il peso del lavoro che non c'è più a margine della conferenza stampa di presentazione del neonato Coordinamento disoccupati della Cgil.
"Quando non lavori, finiti gli ammortizzatori sociali c'è il nulla, il vuoto. Le agenzie interinali ti fanno un curriculum ma poi devi essere tu a trovarti un lavoro e lo stesso Centro per l'impiego non dà risposte, dovrebbe invece tornare ad essere come il vecchio collocamento, che un posto te lo cercava. Invece i giovani non riescono a entrare nel mondo del lavoro e quelli meno giovani come me non li vuole nessuno. E non nascondo che a volte pur cercando un lavoro, mi sento in colpa a farlo perché penso che magari potrei portarlo via a un padre di famiglia o una madre. Le istituzioni non ci hanno ascoltati più di tanto quando ha chiuso la Rinascente, ma dovrebbero intervenire, per il ricollocamento vero delle persone di tutte le età". Dei 55 dipendenti della Rinascente di Genova a trovare un'occupazione stabile, stima, sono stati non più di 6 o 7 "perché se lo sono trovati da soli o avevano conoscenze".
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