Edilizia, Ance Savona: "Il caro prezzi frena la ripresa"
di Edoardo Cozza
L'intervento del presidente Alberto Formento: "Ora che il lavoro c’è ci ritroviamo con contratti sottoscritti sulla base di preventivi che dopo solo alcune settimane sarebbero da rivedere"
Consapevole del fatto che l'edilizia è un settore che normalmente anticipa e traina la ripresa economica del settore produttivo, il governo ha lanciato un rafforzamento dei Bonus fiscali per le ristrutturazioni edili, il Superbonus 110%. “In prima battuta – ricorda Alberto Formento, Presidente ANCE Savona – la misura ha scontato l’incertezza interpretativa e alcuni passaggi normativi da rivedere, dopodiché causa anche il residuo di validità rimasto dopo chiarimenti e aggiustamenti, è stato difficile far partire gli studi preliminari, a causa della consistente domanda”.
Quando le cose sembravano essere avviate verso una vera partenza, ecco che la forte richiesta delle materie prime e la scarsità di prodotto semilavorato hanno portato ad un‘impennata dei prezzi dei materiali da costruzione. L’acciaio è aumentato più del 100%, i materiali isolanti ben oltre il 50% e le previsioni vedono ogni mese un incremento di oltre il 5%. “Ora che il lavoro c’è ci ritroviamo con contratti sottoscritti sulla base di preventivi che dopo solo alcune settimane sarebbero da rivedere, con i prezzari di riferimento che dovranno essere aggiornati e con tempi lunghi di consegna dei materiali, ferro, acciaio, legno, isolanti. Questa genera una profonda incertezza con i cantieri che rischiano di bloccarsi o che neppure partono con gravi ripercussioni non solo economiche ma anche sociali”.
Il problema è globale, non solo Italiano, evidentemente alla base di tutto c’è una speculazione finanziaria che ha puntato sui segnali di crescita generale. “Tale contesto – continua Formento - fa sì che sia importante un intervento normativo, come richiesto da ANCE Nazionale, che consenta la revisione dei prezzi, così come un rapido aggiornamento dei Prezzari di riferimento. A livello locale Regioni e stazioni appaltanti sono collaborative, ma occorre agire in fretta e, contestualmente, dare un orizzonte più di medio periodo all’assetto normativo dei Bonus. Ciò potrebbe creare un effetto distensivo dei prezzi, o, comunque, quantomeno consentire una miglior programmazione dei lavori tenendo conto dell’allungamento dei tempi di consegna dei materiali e della carenza di ponteggi o altri servizi accessori alla realizzazione delle opere, senza il rischio di perdere la possibilità per il cittadino di fruire delle agevolazioni e della opzione di cessione del credito fiscale. Corriamo il serio rischio di vanificare una misura nata per rendere efficienti gli edifici sia sotto l’aspetto energetico che quello manutentivo. Non dimentichiamoci, infatti, che il bonus 90% cioè quello che riconosce un credito fiscale sul restauro dei prospetti esterni degli edifici, terminerà a dicembre di quest’anno. Praticamente chi ad oggi non ha ancora cantierato, probabilmente non riuscirà più a farlo, in quanto la difficoltà di reperimento dei materiali, la carenza dei ponteggi disponibili e i forti aumenti dei prezzi delle materie bloccheranno i nuovi cantieri, annullando una misura nata per riqualificare anche sotto il profilo estetico il patrimonio edilizio, con una grave perdita per i cittadini di fruire di una manovra fondamentale e unica per finanziare i lavori".
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