Edilizia in crisi, Ance: "Genova riparta dal nuovo ponte e dalla Valpolcevera"
di Fabio Canessa
2 min, 7 sec
Assemblea generale dei costruttori, in Liguria altre 50 imprese uscite dal mercato nel 2018
"Vogliamo che da Ponte Morandi la città riparta. Lo sta facendo, la demolizione è stata completata, speriamo che si riescano a rispettare i tempi per la costruzione del nuovo ponte, ma speriamo soprattutto che la Valpolcevera sia la palestra della rigenerazione urbana non solo di Genova ma di questo Paese".
Filippo Delle Piane, presidente di Ance Genova che oggi si è riunita nell'assemblea generale, indica la ricostruzione nella Valpolcevera come la carta da giocare anche per il settore delle costruzioni genovese che ha visto un 2019 ancora in drammatico calo.
"Viste le condizioni e l'urgenza, che per la ricostruzione di ponte Morandi sia stato privilegiato il campione nazionale nulla da eccepire - sottolinea Delle Piane -. Noi vogliamo metterci alla prova sul quadrante Polcevera: è quello che interessa il territorio e quindi le imprese del territorio. L'interlocuzione con il Comune è in corso e abbiamo ricevuto massima apertura".
Per il futuro ci sono in gioco anche i progetti di riqualificazione, dal Waterfront di levante a Hennebique. "Ma non dimentichiamoci le infrastrutture - aggiunge Delle Piane -. Abbiamo il Terzo valico che va faticosamente avanti ma abbiamo la gronda bloccata che ci spaventa: non possiamo pensare che la ricostruzione del ponte sia in alternativa alla gronda, sono opere che devono viaggiare assolutamente in parallelo". Più in generale per far ripartire il settore i costruttori genovesi chiedono grandi investimenti e un cambio delle regole ad esempio sulla rigenerazione urbana: "Quelle vigenti erano pensate per un Paese in espansione, non vanno bene per un Paese che si trasforma" completa Delle Piane.
Nel settore delle costruzioni intanto è ancora crisi. In Liguria nel 2018 sono uscite dal mercato altre 50 imprese e 280 operai, a Genova, secondo i dati della cassa edile le imprese iscritte scendono di 35 unità, da 1.694 a 1.659 e gli operai di 37, arrivando a quota 8.567.
Dall'inizio della crisi ad oggi in provincia di Genova sono uscite dal settore circa 800 imprese per 4.500 addetti. C'è stato anche qualche segnale positivo nel 2018, ma ancora insufficiente a far dire che è partita la ripresa. Il numero dei bandi di gara per lavori pubblici è cresciuto rispetto al 2017: 90 contro 71, in termini di valore 111 milioni di euro contro 95 milioni. Ma nei numeri di imprese e occupati non si legge.
"Continuiamo a vedere una realtà fondamentalmente in chiaroscuro - commenta Filippo Delle Piane - Qualche segnale positivo, a macchia di leopardo, c'è, ma siamo più ottimisti per il 2020 che per il 2019. I grandi progetti di trasformazione della città - Waterfront, Hennebique, Erzelli, Centro storico - non avranno ancora effetti quest'anno. E sono i grossi programmi di investimento che potranno essere davvero la linfa per questo settore".
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