Elezioni, Piciocchi: "Chiedo alla Salis confronto pubblico, smetta di fuggire. Diga necessaria, anche il Pd dice di volerla"
di Carlotta Nicoletti
"È il momento che cadano le maschere. Non si può continuare a fuggire per evitare di affrontare le contraddizioni"
Pietro Piciocchi incalza Silvia Salis e ribadisce la necessità della Diga. A margine della presentazione del parco delle dune, il candidato sindaco del centrodestra sostiene: "È il momento che cadano le maschere. Lo dico con chiarezza: le maschere devono cadere. Chiedo alla mia avversaria Silvia Salis un confronto pubblico. È da un mese e mezzo che lo sto proponendo. I cittadini devono poter scegliere consapevolmente, devono poter confrontare i candidati sulle idee e sui fatti concreti, non su temi astratti o discussioni da salotto. Rinnovo l’invito: anche domani mattina, a qualsiasi ora del giorno o della notte, sono pronto al confronto. Non si può continuare a fuggire, solo per evitare di affrontare le enormi contraddizioni che si porta dietro."
Quanto alla diga, Piciocchi sostiene: "Rispondo agli attacchi delle opposizioni, che trovo francamente strumentali. Se davvero vogliamo la diga a Genova, dobbiamo dimostrarlo con i fatti, non solo con le parole. Basta con queste polemiche sterili. La diga è un’opera complessa, lo sappiamo tutti, ma proprio per questo dobbiamo tifare affinché venga realizzata, non cercare di enfatizzare presunti ritardi, che peraltro sono tutti da dimostrare. C’è un commissario, una struttura commissariale, e un viceministro che stanno lavorando e dando informazioni puntuali. Anche ammesso — e non concesso — che un ritardo ci sia, che risultato porta alla città continuare a dirlo ogni giorno? Le forze politiche dovrebbero lavorare unite se davvero credono che le opere servano".
"Il Partito Democratico ha sempre sostenuto che la diga è un’opera fondamentale, e allora basta con le polemiche quotidiane. Aizzare l’opinione pubblica contro un’opera così strategica non è voler bene alla città. Questo è solo strumentalizzare i problemi fisiologici legati a qualsiasi grande opera per fare politica di bassissimo livello. La diga si farà, se ne facciano una ragione. Genova ne ha bisogno: libererà nuovi spazi e permetterà molte riqualificazioni. Qui si vede davvero la differenza tra chi vuole portare a termine le cose e chi fa solo finta di dire sì per non esporsi, pur sapendo che poi non realizzerà nulla, perché manca visione e capacità. E guardate cosa è successo - conclude - anche negli ultimi giorni in Consiglio comunale: si sono spaccati sulla Gronda, sull’Agenzia per la sicurezza nucleare, sul Galliera... Questa è la realtà".
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