Ex Ilva, l’Altoforno 2 non si spegne più: arriva la proroga
di Marco Innocenti
Il tribunale accoglie ricorso, l'impianto sequestrato nel 2015 dopo la morte di un operaio
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Il tribunale del riesame di Taranto scongiura lo spegnimento dell’Altoforno 2 dell’ex-Ilva. Dopo la decisione dello scorso 10 dicembre di respingere l’istanza di proroga all’uso, presentata dagli amministratori straordinari, è arrivato infatti l’accoglimento del ricorso che blocca di fatto la procedura di spegnimento ordinata dopo il sequestro disposto nel giugno del 2015 dopo l’incidente mortale occorso all’operaio 35enne Alessandro Morricella.
La decisione del tribunale ha anche ribadito la necessità di proseguire sulla strada della messa in sicurezza dell’Altoforno, attraverso le prescrizioni già evidenziate e la cui esecuzione è stata portata a termine solo in parte da ArcelorMittal.
Soddisfazione per la decisione del tribunale è stata espressa sia dai commissari straordinari di ex-Ilva che dalla segretaria della Cisl Annamaria Furlan che, in un tweet, ha richiamato ArcelorMittal alle proprie responsabilità: “Rispetti gli accordi per rilanciare lo stabilimento – ha affermato Furlan - tutelare l'occupazione e risanare l'ambiente”.
Grazie all’accoglimento del ricorso, si evita quindi l’ultima fase dello spegnimento, quella da cui non si sarebbe praticamente più potuti tornare indietro, quella che avrebbe con ogni probabilità causato danni all’altoforno, rendendolo inutilizzabile. Il tutto avrebbe dovuto compiersi entro il prossimo 18 gennaio ma ora l’impianto resterà acceso e operativo. Viene anche scongiurato il passaggio alla cassa integrazione straordinaria per 3500 dipendenti, misura paventata da Arcelor e congelata in attesa della decisione del tribunale di Taranto.
A ripartire adesso sarà anche la trattativa col governo, dopo il preaccordo dello scorso dicembre.
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