Genova, la protesta dei lavoratori dello spettacolo: l'Inno d'Italia di fronte alla Prefettura
di Alessandro Bacci
Circa un centinaio di persone per chiedere di "tornare a lavorare". I manifestanti sostengono che i teatri sono posti sicuri e chiedono garanzie
L'Inno d'Italia per chiedere di tornare a lavorare. Cosi' i lavoratori dello spettacolo aderenti a Fistel Cisl e Uilcom Uil sotto la prefettura di Genova hanno chiesto la riapertura di teatri e sale da concerto. I musicisti presenti, tutti del Teatro Carlo Felice, alcuni dei quali precari, hanno eseguito l'Inno di Mameli. Una delegazione è stata ricevuta in prefettura.
Un centinaio di lavoratori hanno manifestato di fronte alla Prefettura di Genova. Una protesta a carattere nazionale che ha raggiunto anche il capoluogo ligure. "Vogliamo tornare a lavorare" è il grido di disperazione dei lavoratori, nulla di più solo un graduale ritorno alla normalità. "I teatri sono posti sicuri, su decine di migliaia di spettatori c'è stato un solo caso di contagio." Dicono i manifestanti che negli scorsi mesi hanno anche investito pesanti cifre per mettersi a norma e rendere i teatri sicuri. Tutte iniziative che non si sono rivelate sufficienti per mantenere aperte le strutture.
Altre due manifestazioni sono previste nel pomeriggio: alle 17 in piazza De Ferrari manifestazione organizzata da “Emergenza spettacolo Liguria”. Alle 17.30 in largo Pertini sarà la volta della Cgil.
"Questo è un mondo solo: cinema, teatro e tutto ciò che gira attorno al mondo dello spettacolo è qui. Il messaggio che deve arrivare è che questo settore può e deve ripartire immediatamente. Come ha fatto la Spagna, per esempio". Lo ha detto Franco Ippolito segretario generale Fistel Cisl Liguria, in piazza davanti alla Prefettura assieme ai professori d'orchestra e a una parte del coro del Carlo Felice che hanno manifestato per ottenere la riapertura dei teatri e delle sale da concerto. "Vanno messi in campo tutti gli interventi economici e legislativi che fino a oggi la politica ha procrastinato - ha concluso -, vanno messi i soldi del Recovery Fund già da oggi. Perché altrimenti è impossibile che questo settore riparta, che la cultura come i turismo rilancino l'economia di un intero Paese".
"E' un anno che siamo fermi, le attività del settore sono bloccate e la situazione è insostenibile - ha detto Guido Parodi, segretario regionale Uilcom Uil Liguria -. Ieri abbiamo appreso con piacere dell'incontro Speranza-Franceschini per stilare un programma di riapertura. I protocolli di sicurezza ci sono, quindi si deve poter riaprire".
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