Genova, no green pass al porto, Toti: “Garantire libertà di spostamento previste dalla Costituzione”
di Alessandro Bacci
Il governatore a Telenord: "Occorre comprendere anche le ragioni, che non condivido, di chi protesta. La maggioranza degli italiani è perché il Paese riparta e torni a lavorare"
"Ieri ho parlato a lungo con il ministro Lamorgese, con il prefetto e con il questore e stamattina di nuovo con il questore. La situazione in porto è certamente movimentata ma non paragonabile ad altri porti totalmente sigillati dalla protesta: il porto di Genova sta lavorando, seppure con difficoltà". Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti torna a chiedere che le manifestazioni dei no green pass non fermino il porto, dopo l'appello lanciato ieri e la lettera degli operatori (Spediporto, Fita-Cna e Trasportounito), parlando a margine del convegno a Telenord dedicato alla "Portualità italiana: transizione ecologica e digitalizzazione".
"Credo che occorra misura - dice Toti - : occorre comprendere anche le ragioni, che non condivido, di chi protesta. I manifestanti devono sapere, però, che la maggioranza degli italiani è perché il Paese riparta e torni a lavorare e certamente un porto dall'importanza strategica come quello di Genova non può stare sotto scacco di una protesta che abbia il carattere dell'illegalità". Quindi "mi auguro che i presidi continuino a fare il loro mestiere di testimonianza e che le merci e le persone possano accedere al nostro porto - prosegue Toti -. Sennò, sicuramente, ci troveremmo a dover richiedere a chi gestisce l'ordine pubblico di garantire, banalmente, quelle libertà economiche di spostamento che sono garantite dalla Costituzione e che nessuna protesta può limitare".
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