Genova si sveglia con la pista ciclabile lungo la promenade di corso Italia
di Michele Varì
Dalla notte al mattino, da Boccadasse alla Foce, e i genovesi si spaccano...
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Tutto, o quasi, in una notte. Genova si è svegliata con la pista ciclabile in corso Italia che sognava da una vita.
Si è partiti ieri sera, alle 21, venerdì 15 maggio 2020, data da incidere sul manubrio, e si continuerà, meteo permettendo, sino a lunedì quando dovrebbe essere conclusa la prima tratta da Boccadasse e sino a piazza De Ferrari.
Uno step, quindi si passerà subito, perchè per il virus non aspetta, al secondo lotto, che dal porto antico, via di Francia, via Sampiedarena arriverà alla Fiumara.
Il sindaco Marco Bucci l'aveva detto: "Visto l'emergenza sanitaria vogliamo essere “aggressivi, vogliamo davvero che esista un'alternativa al trasporto pubblico che non sia l'auto privata».
Una rivoluzione low cost e veloce obbligata dalla necessità di svuotare i mezzi pubblici per prevenire i contagi in attesa di piste più strutturate in sede protetta e concordato le associazioni nell'ambito del piano di "mobilità dolce" elaborato per la Fase 2 dell’emergenza coronavirus.
Un cambiamento epocale che già spacca i genovesi, non solo suo social, fra favorevoli e contrari, perlopiù automobilisti.
La corsia in cui si può pedale è larga un metro mezzo, a cui, in linea teorica si deve aggiungere mezzo metro di spazio costituito dalla larghezza delle due strisce gialle ai bordi.
Ai lati, verso il marciapiede, ci sono poi circa 70 cm di zona cuscinetto. Un'area utile ad agevolare la discesa dalle auto posteggiate (che non perdono neppure un posto) e impedire che le portiere aperte possano diventare un pericolo per i ciclisti.
All'avvio della rivoluzione, venerdì sera, c'era Romolo Solari storico ambientalista degli Amici della Bicicletta che da trent'anni aspettava questo momento, lui si è quasi commosso.
Al via ai lavori anche gli assessori comunali all'Ambiente e alla Mobilità Matteo Campora e ai Lavori Pubblici Pietro Piciocchi e il presidente del municipio Medio Levante Francesco Vesco.
La felcità più contagiosa è però quella di Alessadra Repetto, creatrice della pagina Facebook Genovaciclabile che ha raccolto ottomila forme a sostegno delle ciclabili, fra i firmatari anche l'ex campione del mondo di ciclismo Bugno. Venerdì sera raggianti un gruppo di ragazzine di Albaro in monopattini e bici sono apparse raggianti per la novità
Ciclabili low cost, alla genovese, due strisce per terra e un po' di vernice, in fondo ci voleva così poco, ma tant'e senza covid, e forse senza Bucci e il suo saggio, il cattedratico Enrico Musso ciclista urbano della prima ora, forse le piste della promenade sarebbero ancora un sogno.
Fra gli operai Aster che stendono le strisce gialle e altri addetti ai lavori qualche sorrisino malizioso: "Mah, e adesso il traffico? E poi proprio ora che da queste parti apre il primo negozio di Esselunga?". Insomma, come ogni rivoluzione, le resistenze e i dubbi non mancano.
Chi non ha incertezze, beata gioventù, sono le ragazzine di Albaro che venerdì sera sfrecciano in bici e pattini sulla passeggiata, "Che bella la pista, ma ci possiamo già passare?".
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