Genova, vandalizzata la clinica malattie infettive del San Martino. Matteo Bassetti: "Clima sempre avvelenato, abbiamo denunciato"

di Redazione

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Il presidente Toti e l'assessore Gratarola: "Azione riprovevole nei confronti di un grande professionista"

Vandalizzata la clinica di malattie infettive diretta dal prof. Matteo Bassetti, che si è ritrovato una scirtta ingiuriosa sulla porta del proprio ufficio.

"Una grande tristezza - si legge sui profili social di Bassetti - Mentre ero a festeggiare i 18 anni di mio figlio qualcuno si è introdotto nella direzione della Clinica Malattie Infettive del San Martino e ha scritto un insulto alla mia persona sulla porta del mio studio. Il clima purtroppo continua ad essere avvelenato per volere di qualcuno che con il dissenso e gli insulti campa. Noi abbiamo denunciato. Io sono orgoglioso del mio lavoro e di quello che ho fatto. Vado avanti a testa altissima e non mi fermerò in questa battaglia per la battaglia per la scienza e per stare sempre dalla parte dei pazienti. Grazie alle forze dell’Ordine e alla Direzione dell’Ospedale che stanno indagando sull’accaduto. Grazie a tutti quelli che mi hanno già espresso la loro solidarietà e vicinanza. Non mollo di un millimetro!!".

La nota del policlinico:

"La Direzione Sanitaria dell’Ospedale Policlinico San Martino segnala che, a fronte dell’atto vandalico a cui è stata soggetta la Clinica di Malattie Infettive diretta dal professor Matteo Bassetti, è stata sporta denuncia ed è stata avviata un’indagine interna alla struttura per ricostruire quanto accaduto; coinvolte anche le forze dell’ordine, intervenute sul posto. Tutte le Direzioni del Policlinico esprimono solidarietà al professor Bassetti e a tutti i medici, infermieri, oss e tecnici del suo team operativi presso la struttura di eccellenza, interessata dal vile gesto".

Anche il presidente della Regione, Giovanni Toti, e l'assessore alla sanità, Angelo Gratarola, hanno fermamente condannato il vile gesto: 

"Si tratta di un’azione riprovevole nei confronti di un grande professionista e di un amico che in prima linea si è speso come tanti suoi colleghi durante l'emergenza pandemica del Covid-19 e che, quotidianamente con la sua attività, opera per il bene della collettività. Siamo di fronte ad un gesto che lascia ancora di più l’amaro in bocca se si pensa che è stato compiuto all’interno del reparto del Policlinico dove lui lavora e dirige un pool di sanitari. Confidiamo che i responsabili vengano al più presto rintracciati e puniti".

 

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