Genova, via libera ia lavori in XX settembre per i filobus: si ritorna al passato con i lastroni in pietra
di Redazione
Tornare alla pavimentazione tradizionale è stata un'idea della Soprintendenza Campora
Per giugno 2026 saranno completati i Quattro assi del nuovo trasporto pubblico della città, i primi cantieri sono già partiti in Valbisagno. Questo progetto prevede una totale riqualificazione, scomparirà l'asfalto in via XX settembre per far spazio al ritorno dell'antica pavimentazione con i basoli, masselli di pietra tipici di Genova, di un secolo fa. Secondo le parole dell'assessore alla Mobilità Matteo Campora e il project manager del progetto dei Quattro assi, l'ingegnere Alberto Bitossi, i lavori rientrano perfettamente nei tempi.
Il progetto di restyling di via XX settembre prevede di accentrare le corsie dei bus in mezzo alla carreggiata, estendendo i marciapiedi e gli spazi destinati alle piste ciclabili, almeno per quanto riguarda la parte a monte del Ponte Monumentale, che potrebbe quindi diventare totalmente pedonale. Secondo il progetto poi tornerebbero gli antichi basoli, i masselli di pietra tipici delle strade del centro storico genovese. La vecchia pavimentazione dovrebbe ancora essere sotto l'asfalto, quindi bisognerebbe recuperarla e restaurarla se occorre. Saranno sicuramente lavori impegnativi quelli che vedranno la rimozione dell'asfalto, tuttavia le enti rassicurano che non ci sarà un blocco della strada.
L'incognita rimangono quindi i bus che con i lavori perderanno territorio, tuttavia di recente sono state acquisite due aree, una a Campi, sotto il ponte San Giorgio, e una in Valbisagno in piazzale Resasco, ospiteranno alcuni mezzi durante i lavori a Gavette. Inoltre la Amt sta per varare la gara per 139 mezzi, dei quali 112 filobus e 27 elettrici,tutti da 18 metri e al costo di ben 125 milioni. Questa flotta farà il lavoro del trasporto pubblico in futuro. Lo scopo è quello di ottenere per giugno 2025 i primi mezzi disponibili e per il 2026 tutto il sistema in funzione.
Si utilizzeranno maggiormente i filobus che si appoggeranno alle linee esistenti e funzioneranno grazie alla batteria alimentata dal flash charging e dal motion charging. Questi sistemi permettono di ricaricare in tempi veloci i mezzi durante la sosta alle fermate e ai capolinea. L'obiettivo è quello di ridurre al minimo le infrastrutture massimizzando la tecnologia esistente.
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