Il calcio genovese piange Marco Santeusanio: "Gentile e silenzioso, aveva il Genoa nel cuore"
di Redazione
Il ricordo del calcio dilettantistico ligure del giovane morto stanotte in un tragico incidente in via Toti a Staglieno
di Gessi Adamoli
Marco Santeusanio era una grande, grande promessa del calcio, ma soprattutto era un ragazzo eccezionale, silenzioso e rispettoso. “Quand'era nel settore giovanile della James mi capitava spesso di riportarlo a casa in macchina ed ero sempre io che iniziavo a parlare. Era educato, stava sempre al suo posto e agli adulti si rivolgeva dandogli rigorosamente del lei”, ricorda un distrutto Andrea Bazzurro, che si può dire l'abbia visto crescere calcisticamente.
A 18 anni appena compiuti, i suoi sogni e le sue speranze se l'è portati l'incidente avvenuto la scorsa notte in via Toti a Staglieno. Il calcio era la sua grande passione. Aveva iniziato nella Scuola Calcio deI Baiardo, poi, nell'estate 2014, era passato alla James. Era un difensore centrale, roccioso, tenace e molto bravo nel gioco aereo, proprio come il padre Giorgio che è un'icona del calcio dilettantistico genovese, avendo giocato in serie D nel Savona e nella Pegliese per poi chiudere con la maglia rossoblù col grifone sul cuore del Little Club. Anche Marco tifava Genoa, come del resto tutti in famiglia, compreso lo zio Davide, anche lui buon calciatore a livello dilettantistico.
Nella James aveva militato cinque stagione, finendo anche nel mirino degli osservatori del Torino che l'avevano seguito per un certo periodo. Il passaggio al Ligorna era stata un'opportunità importante, aveva disputato una grande stagione con gli Allievi e quest'anno era uno dei punti di forza della Juniores Nazionale, venendo spesso aggregato, quando il mister era Monteforte, agli allenamenti della prima squadra che milita in serie D. Parla con filo di voce il presidente Alberto Saracco: “Il destino non si può portare via un ragazzo di 18 anni, quanto è accaduto è estremamente ingiusto. Siamo sotto shock Marco era allegro ed educato, lo porteremo sempre nel cuore. Ora il nostro dovere sarà quello di essere il più vicino e possibile al padre e alla famiglia”.
“Questa notizia ci ha disintegrato – Ricci, general manager del Ligorna – Per noi è una tragedia doppia perché il padre Giorgio fa parte del nostro staff tecnico. Perdiamo un ragazzo straordinario ed un eccellente giocatore che si stava affacciando in prima squadra. Siamo distrutti”.
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