LegaCoop Liguria, Rossi: "Cooperazione strumento giusto per il futuro"
di Marco Garibaldi
"La nostra proposta è supportare la creazione di piattaforme digitali cooperative"
"Legacoop Liguria traccia un primo bilancio di metà mandato positivo", sono le parole del presidente Mattia Rossi.
L'auditorium Galata Museo del Mare oggi pomeriggioha accolto l'assemblea di metà mandato di Legacoop Liguria.
Queste le parole del presidente Rossi:
"È necessaria una cultura dei sistemi complessi, basata sul lavoro a rete, nuovi linguaggi e una spinta verso la crescita dimensionale: solo se le nostre imprese saranno in grado di crescere, potremo vincere la sfida dell’innovazione.
La nostra naturale capacità di lavorare in rete ci spinge verso i principi base delle piattaforme: leggere i bisogni, comprenderli e su questi organizzare l’erogazione delle risposte. La tecnologia diventa così l’elemento aggiunto, driver per la crescita dell’economia reale del paese e come fattore di competitività delle imprese.
Fino a poco tempo fa non era scontato, oggi sappiamo che la transizione digitale ci permette in queste forme di restituire ai nostri territori e alle nostre comunità valore e ricchezza e - se vogliamo - servizi e diritti.
Sfruttiamo l’accelerazione spontanea già in atto per innovare l’Italia: Il recovery plan destinerà a questi settori rilevanti risorse, possiamo dare alle nostre comunità sviluppo grazie alla creazione di imprese e lavoro. Per riuscirci dobbiamo coinvolgere territori e persone.
La cooperazione è lo strumento giusto, per tanti motivi
1) Il contatto con le comunità. Essere a contatto con le comunità non è mai così urgente come oggi per dialogare con il disagio diffuso e dare sollievo alla paura che genera sfiducia, chiusura e violenza. Connettendo gli stakeholder pubblici e privati alla definizione di politiche di sviluppo (anche la riforma del terzo settore oggi ci dà un’opportunità in più con la coprogettazione). Lo abbiamo fatto nel corso di 40 anni dando vita alla grande esperienza della cooperazione sociale, di abitanti, di consumo ecc. e lo dobbiamo fare anche oggi.
2) La governance democratica. Gestiamo i modelli di governance democratici delle nostre imprese con confidenza, per statuto e per natura. Siamo pronti a sperimentare sistemi di governance collettivi nei territori. Questi ben si adattano alla dimensione collettiva della gestione di beni pubblici in forma privata, per citare solo un paio di esempi si vedano l’energia o la manutenzione dei territori, la rigenerazione urbana e i patti di collaborazione di beni comuni Il mutualismo.
3) L’approccio ecosistemico, interrelazionale, multisettoriale e mutualistico che oltre ad includere, genera economie di scala e crescita dimensionale. L’utilizzo della tecnologia rappresenta oggi un facilitatore nella cultura dell’inclusione, pensiamo alla sfera della disabilità e del lavoro Tutto questo significa generare economia sociale e permette di lavorare su un modello di piattaforma.
Produrre decine di progetti di piattaforma nei territori permette di generare decine di ecosistemi generatori a loro volta di sviluppo sostenibile e lavoro. Abbiamo tanti esempi sotto gli occhi: le cooperative di comunità esistenti nei contesti urbani e rurali; le piattaforme cooperative digitali per la gestione di servizi e molte altre. A fianco delle grandi opere di questa regione, del consolidamento e trasformazione della grande industria, dello sviluppo portuale e delle infrastrutture fisiche e digitali, generare progetti di sviluppo di piattaforma significa tenere insieme la società.
La nostra proposta è quindi supportare la creazione di piattaforme digitali cooperative, mettendo a disposizione della Liguria le risorse per il loro sviluppo con una misura dedicata. Un esempio concreto? La nostra regione ha una grande ricchezza turistica e culturale che messa in rete può generare economie di scala: ci stiamo lavorando con decine di cooperative per arrivare ad una piattaforma digitale che integri offerta turistica, cultura, svago, prodotti locali e artigianato. La ricchezza della Liguria, nella sua diversità per generare valore. Non ci fermiamo qui. Abbiamo bisogno di nuove imprese e di nuove idee di valore, per questo è strategico rendere facile e accessibile la creazione di start up. Le barriere non sono solo i finanziamenti un “reddito di start up” permetterebbe a chi costituisce impresa di non dover pensare nel primo anno a pagarsi lo stipendio ma alla creazione del valore imprenditoriale. Ci sentiamo dunque interlocutori affidabili per un confronto permanente con Regione, Comuni e sindacati su lavoro, legalità e appalti. Continuiamo a sostenere la necessità di superare il massimo ribasso e di sostenere il Workers Buyout come uno strumento per la conservazione dei posti lavoro, del know-how e della competitività".
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