Letteratura: Céline e Drieu, convegno dibattito a Domus Cultura
di Redazione
L'autore di "Morte a credito" 'scomunicato' per decenni e poi riscoperto da De Gregori, Gaber e Capossela

Venerdì 3 maggio alle 17, presso la sede dell'Associazione Domus Cultura in via David Chiossone 6/4 a Genova, si terrà un convegno dibattito a ingresso libero su Louis Ferdinand Céline e Drieu de la Rochelle, scrittori accomunati nella stigmatizzazione dalle scelte personali e politiche, tra collaborazionismo e antisemitismo, che nel dopoguerra li hanno condannati a un oblio preclusivo di un'analisi del valore letterario delle loro opere, a lungo destinate alla clandestinità.
Col tempo l'attenzione per Céline ha superato le barriere delle preclusioni ideologiche, di là dall'infamia di scritti orribili come Bagatelle per un massacro. Perfino un intellettuale insospettabile di simpatie destrorse come Francesco De Gregori ammise di apprezzare Céline: "Ne ammiro lo stile, indipendentemente dalle implicazioni politiche". Anche Vinicio Capossela si ispirò a Céline, dedicandogli Bardamu, un brano dell'album Canzoni a manovella che richiama sia il protagonista di Voyage au bout de la nuit (Viaggio al termine della notte) che un passo dell'incipit di Mort à crédit (Morte a credito, nella gigantesca traduzione italiana di Giorgio Caproni con prefazione di Carlo Bo): "Molti si cambiano l'anima per meglio tradire per meglio scordare" canta Capossela, evocando il "mica so più a chi scrivere... si son cambiati l'anima per tradir meglio, scordar meglio, parlar d'altro". Anche la coppia Giorgio Gaber - Sandro Luporini ha tratto più volte ispirazione dalle opere di Céline, come per esempio nel grottesco de La nave, puntuale ripresa della traversata della Manica in traghetto che compare nel Voyage, fonte di ispirazione anche de La strada. E anche la "maledetta" Io se fossi Dio , incisa da Gaber nel 1980 per una casa discografica appositamente fondata e subito chiusa, contiene ampie citazioni di Céline come "Purtroppo l'occasione di morire simpaticamente non capita sempre; e anche l'avventuriero più spinto muore dove gli può capitare, e neanche tanto convinto".
L'appuntamento vede come relatori Andrea Lombardi, studioso dell'opera di Céline, e il giornalista e saggista Alberto Rosselli, con la moderazione di Rodolfo Vivaldi.
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