Maresca attacca Salis sul manifesto coperto: "Era in corteo, si dissoci"

di Sagal

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Anche la Lega interviene sul caso del cartellone elettorale di Piciocchi 'oscurato': "Atto illegale e inaccettabile attacco alla libertà di espressione"

Maresca attacca Salis sul manifesto coperto: "Era in corteo, si dissoci"

Continua il duello a distanza tra Silvia Salis, candidata sindaco a Genova per il centrosinistra, e Francesco Maresca, assessore al porto ed esponente di Fratelli d'Italia. Dopo le immediate perplessità di Maresca sulla candidata ("Non la conosco, ma Pericu era un'altra cosa") e gli attacchi per le dichiarazioni di Salis su Gronda e depositi chimici ("Non conosce la materia"), arriva anche l'accusa di connivenza con chi, durante la manifestazione dedicata alla Giornata internazionale dei diritti delle donne, ha coperto un manifesto elettorale di Pietro Piciocchi.

La nota dell'assessore - "L’arroganza di chi si sente dalla parte giusta, che arriva a calpestare i principi della legalità, della democrazia e del sano agone politico. La Salis ieri era in testa a queste campionesse delle democrazia: ha visto e si è girata dall’altra parte o non c’era o se c’era dormiva? - chiede ironicamente Maresca - Se ha un pensiero suo che non sia quello unico del PD, si dissoci e prenda le distanze dagli autori di un’oscurantista censura dell’avversario a tutti i costi. La difesa di ufficio della consigliera Bruzzone è la classica toppa peggio del buco: anziché prendere le distanze dal vile atto illegale, addirittura arriva a rivendicarlo scagliandosi contro le organizzatrici di Wall of Dolls. Spiace per il Pd e le sue paladine dei diritti delle donne a corrente alternata, ma l’impegno contro le violenze di genere non hanno colore politico e di certo non sono appannaggio della sinistra che non si sottrae dall’attacco frontale a donne libere di manifestare nel modo che a loro non piace, ma sempre nell’alveo della legalità e convivenza civile" conclude l'assessore.  

La condanna leghista - Sempre sull'episodio del manifesto coperto, arriva il duro commento della Lega a Genova, che “condanna fermamente il gesto di censura e intolleranza avvenuto nelle strade della nostra città, dove un manifesto del candidato sindaco di centrodestra, Pietro Piciocchi, legittimamente esposto, è stato coperto. La foto che mostra il manifesto di Piciocchi ricoperto da un altro manifesto è stata inoltre condivisa sui social da alcuni esponenti del PD attualmente eletti - si legge in una nota - Un atto del genere non solo è illegale, ma rappresenta un inaccettabile attacco alla libertà di espressione, principio fondamentale della nostra democrazia. La politica deve essere confronto e dibattito, non imposizione e censura. Chiediamo pertanto che i rappresentanti della sinistra e in particolare la loro candidata alle prossime elezioni Amministrative prendano le distanze da questo atto vergognoso, dissociandosi pubblicamente da chi si è reso protagonista di un gesto antidemocratico. La Lega continuerà a difendere il diritto di ogni cittadino e forza politica di esprimere le proprie idee, sempre nel rispetto delle regole e del pluralismo”.

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