Morti carbonizzati: l'Alfa è volata per sette metri, poi lo schianto
di Michele Varì
Il cordolo della pensilina, vista l'elevata velocità, si è tramutato in un trampolino
Dopo lo schianto contro la cuspide della pensilina è volata per sette metri la Giulia Alfa Romeo Quadrifoglio su cui sette giorni fa in corso Europa sono morte carbonizzate due persone.
Lo hanno accertato gli agenti di polizia locale della sezione infortunistica titolari dell'indagine sulla tragedia.
La conferma della terribile carambola in aria della vettura arriva dal fatto che dopo l'urto contro la cuspide non ha lascia nessuna traccia sull'asfalto sino al punto in cui si è poi schiantata contro la lanterna del semaforo, appunto circa sette metri dopo, dove ha preso fuoco.
Le immagini riprese da una telecamera di un negozio della zona acquisite dagli agenti dell'infortunistica e la testimonianza di un automobilista appena superato dall'auto hanno svelato che l'Alfa andava a una velocità elevatissima, folle, tanto che nei fotogrammi della telecamera quasi non si vede: si scorge a fatica un bolide, un'ombra. Poi lo schianto. Si vedono invece in modo chiaro i disperati tentativi da parte dei soccorritori di salvare i due occupanti imprigionati nell'abitacolo.
Le immagini mostrano un uomo che prova più volte ad aprire la portiera per salvare il conducente, Guido Grasso, 68 anni, e Bruno Lauria, 23 anni, le due vittime.
Si tratta dell'abitante intervenuto per primo in soccorso dei due. L'uomo prova ad aprire prima una portiera, poi l'altra, prima da solo, poi con un giovane, con Giuseppe Lunetta, il ventenne miracolato, riuscito a uscire dall'abitacolo dopo lo schianto. Ma è tutto inutile: le immagini mostrano come dopo pochi minuti l'auto viene avvolta dal fumo e poi, subito dopo, dalla fiamme. Solo a quel punto i due soccorritori, impotenti si allontanano.
Il magistrato titolare dell'indagine Giancarlo Vona non ha disposto l'autopsia sui cadaveri perchè i risultati sarebbero stati vanificati dalle condizioni dei due corpi, carbonizzati.
Anche se l'incidente è stato provocato dalla velocità della vettura, la tragedia ha innescato polemiche sulle pensiline Amt di corso Europa posizionate al centro della carreggiata, già più volte in passato causa di incidenti.
Il magistrato ha disposto accertamenti per capire come si è arrivati a costruire una pensilina di quel tipo al centro della carreggiata causando un pericoloso restringimento della corsia, quasi un imbuto. Indagini non mirate a trovare eventuali responsabili, ma solo per ricostruire ogni dettaglio della tragedia.
La conferma di quanto sia pericolosa quella strettoia arriva dal fatto che in quel tratto il limite di velocità è stato abbassato a 30 km/h.
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