Pescatori di Liguria contro i tagli al pescato imposti dall'Unione Europea: -40% entro il 2023
di Marco Innocenti
La riduzione della pesca a gambero rosso e viola, scampi, naselli e triglie punta a preservare l'ambiente marino ma rischia di affossare le marinerie
Il braccio di ferro con l'Unione Europea va avanti e, sui pescatori della Liguria, si addensano nubi di burrasca dopo le ultime notizie uscite dal Tavolo di Consultazione della pesca e dell'acquacoltura presso il ministero delle politiche agricole. L'Ue ha disposto una riduzione del 40% entro il 2023 della pesca nel mar Mediterraneo Occidentale di specie come il gambero rosso e viola, gli scampi, i naselli e le triglie, cioé le specie pescate con la tecnica a strascico.
L'obiettivo della normativa europea è chiaro e anche importante: è quello di ridurre l'impatto sull'ecosistema dei nostri mari ma, come spesso accade, le decisioni a Bruxelles sono state prese "con la mannaia", tanto che per i pescherecci fra i 12 e i 18 metri i giorni di lavoro si ridurrebero a 31 nell'arco di un intero anno. Numeri che ovviamente hanno prima messo in allarme e poi scatenato la protesta dei pescatori liguri, specialmente di quelli della marineria di Santa Margherita, la più numerosa.
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