Pipistrelli, potrebbero essere la causa del virus, ma l'Enpa di Genova li salva
di Michele Varì
L'ultimo soccorso a Sestri Ponente con un'ala ferita
Si racconta che il Covid-19 sia stato indirettamente provocato da un pipistrello infetto che potrebbe avere trasmesso il virus morsicando un altro animale, un maiale o un pangolino, poi finiti sulle tavole dei cinesi della regione di Wuhan.
Leggende o realtà, questo non impedisce ai volontari del'Enpa di Genova, che ha la sede a Campomorone, di continuare (giustamente) a soccorre decine di pipistrelli.
L'ultimo chirottero curato dall'Ente nazionale protezione animali di via Lastrico è questo molosso di Cestoni, pipistrello di taglia medio-grande con livido su un'ala, forse a causa di un urto, "ci sono buone possibilità di recupero" fanno sapere da Enpa, che sul sito aggiungono: "Se ne sono dette tante sui pipistrelli in questi giorni, quel che è certo è che non rappresentano una minaccia per l'uomo e che restano animali affascinanti e sempre più minacciati. Noi, ovviamente, continuiamo a prenderci cura anche di loro".
Per completare l'informazione, come scrive l'attendibile rivista le Scienze, secondo molti, i fiorenti mercati di selvaggina della regione di Wuhan – che vendono un’ampia gamma di animali come pipistrelli, zibetti, pangolini, tassi e coccodrilli – sono dei perfetti melting pot virali. Gli esseri umani potrebbero avere contratto il virus mortale direttamente dai pipistrelli, ma studi in attesa di pubblicazione di team indipendenti hanno ipotizzato che i pangolini possano avere fatto da ospiti intermedi. Questi team hanno riferito di avere scoperto coronavirus simili al SARS-CoV-2 in pangolini sequestrati durante operazioni anticontrabbando nel sud della Cina.
In seguito all'epidemia, poi diventata pandemia, il 24 febbraio la Cina ha annunciato un divieto permanente di consumare e vendere selvaggina, se non per scopi di ricerca, medici o espositivi: questo, secondo un rapporto del 2017 dell'Accademi cinese di ingegneria, annienterà un settore con un valore di 76 miliardi di dollari, provocando 14 milioni di disoccupati. Alcuni accolgono con favore l’iniziativa, ma altri temono che senza un impegno per cambiare le credenze tradizionali della gente o dare mezzi di sussistenza alternativi, un divieto generale potrebbe spingere il business nella clandestinità. Rilevare le malattie potrebbe quindi diventare ancora più difficile. “Nel sud della Cina il consumo di selvaggina fa parte della tradizione culturale” da millenni, non cambierà da un giorno all’altro.”
Shi Zhengli, virologa di Wuhan, che da decenni preleva campioni di tessuto e sangue dai pipistrelli che vivono nelle grotte della Cina, identificando decine di virus mortali, da quello della SARS al nuovo coronavirus, ha spiegato: "I contagi non sono causati dagli animali ma dall'aumentare dei contatti con loro a causa dell'espansione della presenza umana"
Visto i molti dubbi dei lettori aggiungiamo un'appendice con il commento all'articolo di Francesco Baroni, volontario e referente di Enpa Genova:
"L'articolo di Telenord è corretto, molto chiaro nella spiegazione, le possibilità di un salto di specie sono normalmente molto remote, ma chiaramente aumentano nella promiscuità dei wet market".
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