Piscine di Pra': "Abbiamo dilapidato il frutto di 15 anni di buon gestione"
di Marco Innocenti
Impianti chiusi dallo scorso ottobre: "Non abbiamo nessuna certezza. L'unico sorriso arriva grazie alla solidarietà della delegazione"
Un tunnel, buio e senza nemmeno una luce a indicare un'uscita, anche lontana. E' la situazione in cui si trovano piscine e impianti sportivi di tutto il paese, chiusi ormai dallo scorso ottobre e sull'orlo di un tracollo finanziario che, per molti, purtroppo, è già una realtà con cui fare i conti. "E' una situazione iniziata il 27 ottobre - ci spiega Marco Ghiglione, direttore delle Piscine di Pra' - perché non dimentichiamoci che la prima bastonata noi l’abbiamo presa nel lockdown di marzo scorso. Pensavamo che non accadesse più, invece è riaccaduto e ad oggi ci ritroviamo con pochissime certezze, nel senso che i costi di una struttura, anche se chiusa e vuota, si aggirano intorno ai 10mila euro al mese. Nel frattempo, ristori nulli. Vediamo ora se il nuovo governo ci darà indicazioni maggiori ma, al momento, le uniche misure attive sono l’azzeramento dei canoni da parte di Comune di Genova e Regione Liguria. Ad oggi, la cassa integrazione non è ancora arrivata. Noi abbiamo tutti i dipendenti che hanno ricevuto solo quella di novembre. Per tutte le persone che collaborano con noi, è difficile proprio arrivare a fine del mese e avere una disponibilità economica. Qui parliamo di 25 dipendenti e 60 collaboratori sportivi, sono numeri importanti".
Ma quanto si può ancora andare avanti? Difficile, se non impossibile dirlo. "Siamo abbastanza al limite - ammette Ghiglione - Ad oggi non abbiamo più tanti appigli tranne quello delle donazioni che stanno arrivando. Stiamo cercando contributi tramite le istituzioni ma la situazione è davvero complicata. Abbiamo dilapidato tutto che quello in 15 anni di gestione eravamo riusciti a mettere da parte grazie alle migliorie fatte all’impianto, con le aggiunte di vasche, sale e corsi. Non dimentichiamoci che la riapertura di maggio ci è costata una cifra considerevole per l’adeguamento a tutti i nuovi protocolli di sicurezza e anche per la riduzione delle persone che potevano entrare".
Una situazione insostenibile che, almeno, ha fatto emergere uno spirito di comunità intorno alle piscine di Pra', letteralmente sommerse dalla solidarietà di un quartiere intero, a testimonianza del loro grande valore, anche sociale. "In questo momento per noi è fondamentale - ci racconta Elert Xhaxho, responsabile della comunicazione delle Piscine di Pra' - Cogliamo anzi l’occasione per ringraziare le tante persone che ci sono vicine, la delegazione, il Civ con il progetto "16157" e tutte le persone che in questo momento stanno donando sia al nostro iban ma anche tramite paypal. Noi abbiamo bisogno di voi e ci siamo resi conto davvero di quanto noi siamo importanti per il territorio perché ce l’avete dimostrato. Questa onda d’affetto che è arrivata non solo nei nostri confronti, ma nei confronti di tutta la polisportiva Aragno, che è attiva dal 1946, davvero ci riempe di gioia. E' una delle poche cose, se non l’unica, che ci fa sperare per il futuro e ci fa vedere una luce in fondo al tunnel. Anche perché adesso il tunnel è sempre più nero, sempre più cupo e non vediamo nessun tipo di bagliore. Questo qui è una lucina che ci fa sperare, che ci fa un po' sorridere tutti i giorni".
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