Ponte Morandi, finite le discussioni dei 59 imputati: se ne riparlerà il 17 ottobre
di Redazione
Per l'accusa tutti sapevano delle condizioni del Morandi ma nessuno fece nulla
Finite le questioni preliminari sollevate dagli avvocati dei 59 imputati nel processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime). I legali hanno chiesto l'annullamento degli incidenti probatori e di tutti gli atti successivi alla chiusura delle indagini.
"Sono stati violati i diritti di difesa" secondo i legali. Per alcuni ci sarebbero state iscrizioni nel registro degli imputati "tardive" pur essendo i pm a conoscenza dei ruoli ricoperti dagli imputati che così non avrebbero potuto partecipare al primo incidente probatorio (quello sullo stato del viadotto al momento del crollo). Altri hanno lamentato di non essere riusciti ad accedere al fascicolo. I giudici del collegio hanno accolto la richiesta dei pm di potere replicare il 17 ottobre. L'udienza è stata così rinviata per quella data. La scorsa settimana sono state escluse 502 parti civili che avevano chiesto di partecipare al processo su 720. Ammesso il Comitato dei parenti che era stato escluso dal giudice per l'udienza preliminare. Sono 59 le persone imputate tra ex dirigenti di Autostrade e Spea (la controllata che si occupava delle manutenzioni) e tecnici, ex e attuali dirigenti del Mit e del provveditorato delle opere pubbliche. Le due società sono uscite dal processo patteggiando 30 milioni. Per l'accusa tutti sapevano delle condizioni del Morandi ma nessuno fece nulla.
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