Presunto agguato, Cavo: "No a strumentalizzare il 25 aprile". Corso: "Fascismo, spauracchio che non c'è". Cassibba: "Cittadini meritano chiarezza"

di R.P.

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"No al doppiopesismo sulla fuoriuscita di stralci di atti giudiziari". "In realtà la ‘violenza fascista’ a Genova è uno spauracchio, un teatrino"

Presunto agguato, Cavo: "No a strumentalizzare il 25 aprile". Corso: "Fascismo, spauracchio che non c'è". Cassibba: "Cittadini meritano chiarezza"

L’episodio denunciato nei giorni scorsi da un sindacalista della CGIL, che aveva parlato di un’aggressione da parte di presunti militanti fascisti a Sestri Ponente, ha suscitato perplessità tra gli investigatori della Digos e ha portato al ritiro della denuncia da parte del diretto interessato. Un passo indietro che ha provocato reazioni nel mondo politico cittadino, soprattutto nel centrodestra, che accusa la sinistra di strumentalizzare l’antifascismo in piena campagna elettorale.

La deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo, candidata vicesindaco nella coalizione a sostegno del sindaco uscente Marco Bucci, ha parlato con toni fermi e amareggiati: “Da cronista ancora prima che da politica – ha detto – avevo provato stupore e amarezza leggendo le incongruenze riscontrate dalle forze dell’ordine nel racconto dell’aggressione. Avevo espresso solidarietà, unendomi all’indignazione generale. Ma oggi, alla luce del ritiro della denuncia e delle lacune evidenziate, provo sconcerto. Un sconcerto profondo, perché su temi come questi, che toccano la memoria di tante vittime dell’odio politico, non possono esserci ambiguità, superficialità o, peggio, calcoli elettorali”.

La Cavo ha anche rivolto un appello alla responsabilità politica, soprattutto in vista della Festa della Liberazione: “Ci stiamo avvicinando al 25 aprile, una data che appartiene a tutti, simbolo della nostra Repubblica antifascista. Dovremmo onorarla senza equivoci, senza retoriche divisive, ma come una giornata di unità e rispetto per chi ha sacrificato la propria vita per la libertà e la democrazia. L’odio – ha concluso – non appartiene a Genova, non ci rappresenta”.

A fare eco, ma con toni ancora più duri, è stata l’assessore comunale Francesca Corso (Lega), che ha accusato esplicitamente la sinistra e la CGIL di montare ad arte un caso politico: “Ora la sinistra, per muovere i genovesi in piazza, rispolvera lo spauracchio del fascismo, quando il fascismo non c’è. È una strategia elettorale, perché non hanno contenuti né un programma credibile. I veri rigurgiti d’odio – ha detto Corso – arrivano dai professionisti dell’antifascismo, quelli che su questo tema hanno costruito la propria carriera politica”.

La Corso ha anche criticato la risposta della CGIL, che dopo il ritiro della denuncia ha dichiarato “assoluta fiducia nella magistratura”: “Invece di chiedere scusa ai genovesi, si rifugiano in frasi di circostanza. Ma è troppo comodo. Hanno lanciato accuse gravi, che hanno avuto un impatto sull’opinione pubblica. E guarda caso tutto questo accade nel pieno della campagna elettorale".

Il presidente del consiglio comunale Carmelo Cassibba, coordinatore di Vince Genova, commenta: "Sbandierate in comizi, parole ad effetto sui social, accuse lanciate senza costrutto e senza verifiche: ecco cos’è successo. La sinistra ha preso una voce di corridoio, l’ha trasformata in un attacco di campagna elettorale, invocando l’antifascismo come fosse uno slogan da stadio, senza mai mostrare una prova concreta dell’avvenuta aggressione. Ora quel castello di carte è crollato: indagini in corso, nessuna denuncia. I genovesi sono stati presi in giro. Mi dispiace sinceramente, sono antifascista e l’ho sempre sostenuto apertamente, e vedere che, proprio nei giorni che ci avvicinano al 25 aprile, una ricorrenza che dovrebbe unire senza distinzione politica,  c’è qualcosa che lascia l’amaro in bocca, dispiace veramente. Ma in tutto questo dov’è D’Angelo? Qual’e la sua posizione a riguardo? Proprio lui che non ha perso un attimo per dare dei fascisti ai suoi colleghi di centro destra. Confido nelle indagini perchè i cittadini meritano chiarezza. Vergogna a chi ha pensato di prenderli in giro, e vergogna a chi crede che basti urlare per far passare in secondo piano il vuoto pneumatico del programma che il centrosinistra ha presentato alla città”.

Anche il capogruppo di Orgoglio Liguria in Consiglio Regionale Giovanni Boitano commenta l'accaduto: "Avremmo atteso l’esito delle indagini. Così come sarebbe stato doveroso da parte di tutti attendere l’esito delle indagini nel momento in cui è stata diffusa la notizia di una presunta aggressione fascista ai danni di un sindacalista. Un episodio così grave, che giustamente genera sdegno, condanna unanime e la reazione dei cittadini, prima di essere enfatizzato dovrebbe essere verificato in ogni dettaglio. Oggi il ritiro della denuncia dopo i riscontri delle forze dell’ordine autorizzano tutti i dubbi sul fatto che l’episodio sia stato frutto di ricostruzioni inesatte e forzate se non addirittura di fatti inesistenti. E questo rappresenterebbe la peggior offesa che si possa fare nei confronti di chi, per la libertà, ha davvero sacrificato la propria vita.
A commento di fatti non verificati, nei giorni scorsi, abbiamo ascoltato dalla sinistra e in prima persona dalla sua candidata sindaca, dichiarazioni che offendono la città di Genova, con riferimenti a un clima di intolleranza sulla cui esistenza – lo ripetiamo – era doveroso attendere l’esito delle indagini. Oggi auspichiamo che dalle stesse voci arrivino dure parole di condanna verso chi ha solo contribuito a innalzare il livello di indignazione in città per un fatto che ha poi ritrattato".

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