Scuola post Covid, l'inizio dopo il lock down è senza sorrisi
di Michele Varì
Primo giorno all'insegna dell'attenzione per i possibili contagi e negli istituti affiorano soprattutto ansie e tensioni
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Prima campanella, come era prevedibile, con pochi sorrisi. Prime lezioni in Liguria con mascherina, gel e distanze sociali per 170 mila studenti.
Alunni e studenti sì, ma che non dimentichiamolo, sono soprattutto bambini e ragazzi che dopo il lungo lock down sono tornati sui banchi per un inizio della scuola fra i più attesi e delicati, e non solo per l'incognita sanitaria.
Uno dei grandi rischi, come è trapelato dopo la fine delle prime lezioni da istituti di ogni parte di Genova, è indurre tensioni e fobie esagerate nei ragazzi, forse i meno esposti al virus, ma di certo i più fragili dal punto di vista emotivo. I più spaventati, anche se spesso non lo dimostrano o non lo vogliono mostrare.
Paura o tensione stamane avvertite negli sguardi di tutti, genitori, insegnanti, collaboratori Ata, e soprattutto dei ragazzi.
Nei loro occhi non c'era la felicità di tornare alla normalità. Il grande pericolo, se non si riuscirà ad alleggerire la tensione, è che la pandemia dopo avere ucciso tanti anziani, possa ora intaccare, più di quanto ha già fatto nel lock down, la serenità dei ragazzi e la scuola non sia più il luogo sicuro e accogliente che è sempre stato.
Un liceale ha riferito che un bidello ha intimato alla sua classe, fra l'altro divisa a metà, la massima attenzione “perché potevano essere denunciati per attentato alla salute pubblica”.
Una mamma di uno studente sedicenne ha rivelato: “Mio figlio è tornato a casa terrorizzato perché non si sé sentito trattare come uno studente ma come un pericoloso veicolo di infezioni”. “Ha senso tutto questo?” si chiede la donna.
"La grande fortuna dei ragazzi", come ha riferito un docente, "è che finite le lezioni, appena messo piede fuori da scuola, dimenticano ogni pensiero, e tornare ad essere spensierati".
Un primo giorno di scuola, come prevedibile,conunque molto complicato, non a caso nello Spezzino le lezioni son o slittate di dieci giorni. La conferma che il rischio del Covid è reale, presente. Il tutto mentre le scuole liguri attendono ancora quasi 40 mila banchi monoposto.
Le lezioni così sono cominciate all'italiana, arrangiandosi, con qualche escamotage, classi dimezzate, orari scaglionati, lezioni on line, a volte all'aperto, uso a metà dei vecchi banchi.
Il nuovo dirigente dell'ufficio scolastico ligure Ettore Acerra ha visita in più scuole, dal centro alle periferie. Alle otto e trenta, all'ora della prima campanella era al liceo classico d'Oria.
La dirigente dell'Istituto Viotti ha intuito che bisogna alleggerire la tensione: "Siamo partiti, ma oggi non parliamo dei problemi ma mandiamo un messaggio di fiducia e positività per i ragazzi".
(Nelle immagini l'ingresso dei ragazzi del liceo classico D'Oria)
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