Treni a capienza ridotta, i passeggeri lasciati a terra si infuriano
di Redazione
Era già successo per i regionali dei pendolari, è capitato anche sui treni a lunga percorrenza partiti dalle Riviere
Il capotreno può far salire solo una parte dei passeggeri in attesa sui marciapiedi delle stazioni, come dettano le normative anticovid, così spesso è costretto a lasciare a terra decine di viaggiatori nonostante i vagoni siano mezzi vuoti: molti utenti capiscono, altri si infuriano.
Il problema, a volte quasi delle aggressioni al capotreno e al personale di Trenitalia, è ricapitato anche oggi con il controesodo, il ritorno a casa dei vacanzieri dopo un week end al mare.
A sbrogliare la situazione e a calmare gli animi sono stati gli agenti della polfer, ma non sono mancati i momenti di tensione che stavano per sfociare in aggressioni.
Per questo in molti auspicano che le offerte del servizio di Trenitalia possano essere adeguate o anche che si possa permettere di fare salire un numero di passeggeri superiore a quello consentito oggi.
Con le normative anti contagio infatti si possono fare salire a bordo circa un terzo dei passeggeri rispetto al numero dei potenziali posti a sedere: pochissimi tenuto conto che i treni del mare dei festivi o delle ore di punta dei feriali prima dell'emergenza Covid erano sempre strapieni e senza posti liberi neppure in piedi, fra l'altro ora proibiti.
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