Circular Value Forum: il cibo come chiave per città più sostenibili
di D.B.
La seconda giornata del forum all'insegna del tema "Food System e Città Circolari”
Il "Circular Value Forum", evento portante del progetto C-City, prosegue dopo la giornata di martedì 8 aprile.
L'evento ha acceso i riflettori su un pilastro fondamentale della transizione ecologica nelle città: il cibo. Nella giornata di mercoledì 9 aprile, esperti, accademici e operatori del settore si sono confrontati su come rendere i sistemi alimentari sempre più integrati e circolari, delineando una visione urbana dove il cibo non è solo nutrimento, ma leva di cambiamento sistemico. Ad aprire i lavori della sessione dedicata a “Food System e Città Circolari”, è stato il keynote speech “One health, one system: il ruolo del cibo nelle città del futuro” tenuto da Franco Fassio, Professore Associato di Systemic Design e Circular Economy for Food presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Il suo intervento ha tracciato un parallelismo tra salute umana, ambientale e sociale, evidenziando come il cibo possa essere nodo centrale di un sistema urbano rigenerativo.
Cibo e circolarità - “Chiaramente il cibo è un elemento fondamentale all'interno delle circolarità di un contesto urbano - ha detto Fassio - oggi ci troviamo a discutere del ruolo del cibo nelle città del futuro, che è un ruolo determinante legato, chiaramente, a una riduzione degli sprechi alimentari, ma anche a una valorizzazione di quelle che possono essere poi delle opportunità di sottoprodotti, scarti o eccedenze alimentari, che effettivamente possono diventare risorse per altre situazioni. Circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo all'anno vengono sprecate e, a questo spreco, è associato circa il 37% delle emissioni di CO2”.
Il ciclo - Successivamente Simona Gervasio, responsabile scientifico del progetto FiSH della Cooperativa armatori e motopescherecci di Santa Margherita Ligure, ha portato l’attenzione sul mare, spesso dimenticato nel discorso urbano: "Ci occupiamo di riutilizzare i sottoprodotti ittici per la formulazione di biostimolanti attraverso un processo di fermentazione - ha dichiarato Gervasio - un processo innovativo che potrebbe aiutare a dare un valore e a sostenere un'agricoltura che produce cibo di qualità con prodotti innovativi. Noi partiamo da qualche cosa che non è utilizzato per l'alimentazione umana, ma che viene pescato insieme ad altri che invece lo sono e lo possiamo riportare, attraverso il ciclo agricolo, alle tavole con prodotti in cui, ad esempio, polifenoli o altri componenti ricchi di antiossidanti sono valorizzati grazie all'impiego di questo biostimolante ottenuto dalla frazione non utilizzata."
Spreco - Durante la sessione, sono stati approfonditi tutti gli anelli della filiera: produzione, logistica e distribuzione. Al centro del dibattito, la necessità di ripensare l’intero ecosistema del cibo con l’obiettivo di ridurre gli sprechi, valorizzare le risorse locali e costruire filiere trasparenti e resilienti. Il Circular Value Forum si conferma così un punto di incontro cruciale per chi vuole immaginare, e realizzare, città che non solo consumano meno, ma rigenerano risorse e relazioni.
E in questo scenario, il cibo diventa il primo mattone di una città veramente circolare.
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