Vertenza Moody, incontro tra Ripamonti e sindacati per trovare una soluzione occupazionale: 22 lavoratori col fiato sospeso
di Matteo Cantile
L'assessore regionale ha avviato un confronto con le rappresentanze sindacali per valutare possibili interventi a tutela dei lavoratori
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Per chi ha poco tempo
1️⃣ Primo incontro tra Regione e sindacati sulla vertenza Moody
2️⃣ Il tavolo resta aperto in attesa delle decisioni sulla proprietà dell'immobile
3️⃣ Possibili politiche attive per il ricollocamento dei lavoratori
La notizia nel dettaglio
Si è tenuto oggi a Genova un primo incontro tra l'assessore regionale ai Rapporti con le organizzazioni sindacali, Paolo Ripamonti, e le sigle sindacali del settore terziario Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs per affrontare la vertenza Moody. Il confronto, richiesto dalle organizzazioni sindacali, punta a individuare possibili soluzioni per tutelare i lavoratori della struttura.
Coinvolgimento regionale - Finora la questione era stata seguita principalmente dal Comune di Genova attraverso l'assessore al Lavoro Mario Mascia, ma la Regione, competente in materia di lavoro, ha deciso di entrare nel confronto per valutare possibili interventi. L'incontro di oggi è stato interlocutorio, con l'impegno di mantenere attivo il tavolo di confronto.
Situazione dei lavoratori - Attualmente sono 22 i dipendenti che risultano ancora a carico della Romeo e Giulietta, società che aveva in gestione il Moody e che, nonostante l'inagibilità del locale a seguito di un incendio, ha continuato a garantire gli stipendi. La prospettiva più immediata è il loro trasferimento in altre sedi italiane della società: tali trasferimenti avrebbero in realtà già dovuto concretizzarsi, per il momento si vive una situazione di stallo che è ovviamente percepita con grande preoccupazione da parte dei lavoratori coinvolti.
Decisione sul futuro - Il 28 febbraio è prevista un'udienza relativa al fallimento del Gruppo Fogliani, proprietario dell'immobile che ospitava il Moody. All'interno di questo processo vi è un aspetto molto rilevante anche per il destino dei lavoratori: dev'essere infatti presa una decisione sul sequestro dei locali che potrebbero tornare nella disponibilità di Fogliani oppure essere assegnati, dal curatore fallimentare, a un imprenditore terzo, a patto che questi sia disponibile ad assorbire tutti i lavoratori del Modody oggi a rischio disoccuppazione.
Possibili sviluppi - La Regione potrebbe attivare politiche di ricollocamento qualora i lavoratori rimanessero senza impiego ma la chiusura del Moody rappresenterebbe un'ulteriore perdita per la zona di Piccapietra, già segnata da altre chiusure negli ultimi anni: per questo la priorità è quella di evitare lo scenario peggiore. Del resto l'interesse manifestato da diversi soggetti per rilevare la struttura lascia aperta la possibilità di una soluzione positiva.
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vertenza sindacale Genova regione liguria Paolo Ripamonti lavoratori occupazione sindacati PiccapietraCondividi:
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