Aeroporto di Rimini, nel 2018 superata quota 300 mila passeggeri
di Pietro Roth
4 min, 30 sec
Lo scalo romagnolo si prepara a lanciare nuovi collegamenti
Un anno veramente importante per l’aeroporto di Rimini, quello che si è appena concluso e che sarà ricordato come l’anno base della concessione trentennale di AIRiminum 2014, dell’avvio dello sviluppo infrastrutturale con la presentazione del Master plan e di implementazione del nuovo modello di business basato sui voli regolari di linea.
E’ iniziato l’anno con l’ufficializzazione dell’affidamento in concessione trentennale da parte di ENAC e la definitiva approvazione della convenzione di gestione totale a favore della società AIRiminum 2014. L’affidamento è stato determinato dalla conclusione dell’iter procedurale che ha fatto seguito al Decreto Interministeriale del 28 novembre 2017, di seguito adottato dai Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dell’Economia e delle Finanze e che è terminato con la registrazione dell’atto da parte della Corte dei Conti, in data 10 gennaio 2018.
Infine, in data 19 dicembre 2018 vi è stata la consegna ad Enac del documento di Master Plan 2020 -2033.
Nel primo periodo 2020-2023 – su cui si basa l’Accordo di programma attraverso cui saranno ricalibrate le tariffe aeroportuali – si è proposto un volume d’investimenti infrastrutturali per circa EUR 22 milioni (lavori sui piazzali, nel terminal, ridisegno del sistema di accesso e dei parcheggi nell’area esterna, acquisizione di nuovi mezzi e strumenti, adeguamento del sistema di sicurezza alle nuove normative, ecc.). Nel secondo periodo del Master Plan, 2024 – 2033, gli investimenti infrastrutturali proposti superano gli EUR 65 milioni (sviluppo del terminal, realizzazione di una nuova piattaforma cargo con la realizzazione di una serie di investimenti per la catena del freddo, ampliamento dei pazziali, ecc.). Tale progetto, redatto insieme a Fraport AG, la società di gestione dell’aeroporto di Francoforte, dal 2019 è entrato nella fase amministrativa di approvazione dai vari enti pubblici preposti (ENAC, MIT, MATTM, enti locali ecc.).
Con riferimento, invece, al modello di business dell’aeroporto, nel 2018 si è totalizzato un traffico di 304.274 passeggeri di aviazione commerciale (2.040 movimenti) e 3.243 passeggeri di aviazione generale (3.184 movimenti).
In particolare, per quanto riguarda il traffico commerciale, il 64% è stato generato da voli di linea e il 36% da voli charter (nel 2017 le linee erano il 55% e i charter il 45%). Nel 2019 l’incidenza dei voli di linea sarà ulteriormente incrementata (si supererà abbondantemente il 70%). Tale processo di consolidamento dei voli di linea sta trasformando la configurazione dell’aeroporto di Rimini, basato tradizionalmente sui charter stagionali (nel 2015, anno di riapertura, la percentuale dei charter era del 62%). Anche a Rimini si sta impostando un network di rotte regolari su cui il territorio potrà far affidamento su base consolidata nei prossimi anni grazie agli accordi pluriennali già stipulati con alcune delle principali compagnie aeree di linea europee (Ryanair, Lufthansa, Rossiya – Gruppo Aeroflot, Ural Airlines, Albawings) e con altre con cui si è in trattativa.
L’obiettivo già a partire dal 2019 è di estendere la programmazione di voli regolari, per alcune delle nuove destinazioni, anche nel periodo invernale.
Con riferimento ai Paesi collegati, anche nel 2018 la Federazione Russa si è collocata al primo posto con circa il 56% del traffico totale (nel 2017 superava il 72%), seguito dall’Albania con circa il 10% del portafoglio e l’UK con circa il 7% grazie ai collegamenti con Londra di Ryanair. Cresce anche la Polonia a l’Ucraina rispettivamente con circa il 7% e il 6%.
Si allega la fotografia del traffico per Paesi di destinazione registrata nel periodo 2015 – 2018. Anche in questo senso si evince un rafforzamento del modello di business con una maggiore diversificazione dei mercati e una minore concentrazione su quello principale russo (nei primi tre anni l’incidenza del mercato russo superava il 70%).
Durante i mesi estivi del 2018, inoltre, per la prima volta da quando vi è AIRiminum, si sono registrati voli tutti i giorni della settimana, consentendo una migliore gestione dello scalo e dell’operatività giornaliera. Infatti, nel mese di agosto solo il 64% dei voli settimanali si è concentrato ancora il sabato (35%) e il mercoledì (29%); dato notevolmente inferiore a quello registrato nello stesso mese del 2017 che invece era nei due giorni circa l’82%.
“Nel 2019 il processo di rafforzamento del modello di business avviato nel 2018 sarà ancora più marcato con l’aggiunta di ulteriori voli di linea e nuove destinazioni” afferma Leonardo Corbucci, AD di Airiminum 2014.
Rispetto al traffico del 2017, si è registrato un incremento di circa l’1% dei passeggeri, un dato che è in controtendenza rispetto a quello degli aeroporti sotto a 1 milione di passeggeri che, ad eccezione di pochi, hanno registrato una flessione nel 2018. “In realtà tale dato sintetico va letto in una duplice direzione. In termini decrementativi il calo del traffico russo rispetto al 2017 va motivato, da un lato, con la crisi del mercato (embargo, mondiali di calcio, fallimento di tour operator storici per Rimini, come Danko e Natalie tour) dall’altro con lo spostamento di alcuni voli verso gli aeroporti di Bologna e Ancona. Dal punto di vista incrementale, invece, vanno registrati i circa 50 mila nuovi passeggeri di Ryanair più altri 10 mila nuovi passeggeri dall’Ucraina. Considerando solo la seconda parte, anche nel 2018 si è aggiunto nuovo traffico per circa +20% rispetto al 2017.
Nella prossima stagione i voli dagli aeroporti regionali russi che si erano spostati a Bologna ritorneranno a Rimini” prosegue Corbucci “e con i nuovi voli annunciati di Ryanair, di Sky Up (Ucraina), di Lufthansa (Monaco) e dal mercato russo – anche grazie al Protocollo d’intesa con il Comitato Turistico di San Pietroburgo firmato nel mese di ottobre, in occasione del TTG alla Fiera di Rimini alla presenza del Ministro Gian Marco Centinaio e dell’assessore regionale Andrea Corsini – ci attendiamo per il 2019 un ulteriore slancio di crescita del traffico commerciale a doppia cifra”, conclude Corbucci.
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