Caso Toti, Roberto Spinelli: "Mio padre Aldo era ingestibile, pensavo di mettergli un amministratore di sostegno"
di Redazione
"Lui ha trovato in questo Signorini un supporto. Non c'era più mia madre, mio padre ha la quinta elementare ed è un uomo di 84 anni"
Una persona "ingestibile" per la quale più volte si era pensato a "mettergli un amministratore di sostegno". Questo il ritratto che Roberto Spinelli fa del padre Aldo davanti al giudice per le indagini preliminari che sta indagando sull'inchiesta Genova.
"Dopo la scomparsa di mia madre era impossibile gestirlo. Era una situazione in cui più volte abbiamo pensato di mettergli l'amministratore di sostegno", le sue parole rilanciate da alcuni quotidiani. Sui rapporti col governatore Toti, "mio padre non riusciva a capire che non si poteva fare", e comunque era "Toti che lo chiamava" quando c'erano "situazioni elettorali o delle cene". "Toti ci faceva le sceneggiate per chiedere i finanziamenti", racconta Spinelli jr al giudice parlando di una situazione da "far west", con il padre che continuava a disattendere i suoi consigli.
Al giudice, Roberto Spinelli racconta anche i rapporti tra il padre e il presidente dell'Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. "Lui ha trovato in questo Signorini un supporto - racconta -. Non c'era più mia madre, mio padre ha la quinta elementare ed è un uomo di 84 anni, ma Signorini è una persona laureata, scolarizzata, nella sua vita penso volesse fare il funzionario pubblico e poi è andato in Iren, uno di questo livello può fare queste cose?". Per quanto riguarda i bonifici ai partiti "io ho intimato a mio padre di non far più finanziamenti a soci da anni. Io non ho mai dato finanziamenti illeciti in cambio di favori".
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