Confindustria Genova: turismo settore trainante dell'economia nel 2023, stop nella produzione industriale e nel porto
di Filippo Serio
La crisi del Mar Rosso influenza il traffico a Genova: "Se si prolunga, le compagnie potrebbero cambiare porto per l'approdo delle navi"
Un'espansione dell'attività economica già rallentata nel primo semestre del 2023 si è definitivamente interrotta nella seconda parte dell'anno appena passato. E' quanto emerge dai dati presentati da Confindustria Genova, che riassume la situazione con il termine "Acque Agitate".
Il dato complessivo è un calo del fatturato Italia dell'1,5%, estero -0,8%, ordini Italia -1,9%, ordini estero - 0,5%. L'unico indicatore con il segno positivo è quello degli occupati in crescita dello 0,8%. Per il primo semestre 2024 le imprese genovesi prevedono però un miglioramento dell'attività economica, grazie a maggiori esportazioni. L'industria manifatturiera è il settore più colpito: cala produzione (-1,4%), il fatturato Italia (-2,9%) e anche quello estero (-0,6%) così come gli ordini Italia (-3,8%) ed estero (-1%). Il turismo è invece il settore che ha tenuto a galla l'economia genovese nel secondo semestre 2023 grazie soprattutto agli stranieri: +8% il fatturato Italia, +7,2% quello estero, +4,3% gli occupati. "C'è un susseguirsi di avvenimenti non positivi che rendono difficoltosa la ripresa che sembrava abbastanza importante dopo il Covid e le sue conseguenze - commenta Umberto Risso, presidente di Confindustria Genova -, invece le attese vengono ogni volta rimesse in discussione. Negli ultimi anni ci stiamo quasi abituando, non appena le acque cominciano a calmarsi ricominciano per un motivo o per l'altro ad agitarsi. E' scoppiata una guerra, una seconda guerra e ora il Mar Rosso"
Per il porto di Genova che fra luglio e novembre aveva già registrato un calo del traffico containerizzato del 3,4%, si dovrà cercare di capire come evolverà la crisi nel Mar Rosso che porta le compagnie a deviare le rotte dal canale di Suez al Capo di Buona Speranza. "Per ora la conseguenza è solo quella di più giorni di navigazione per arrivare nel porto di Genova e i ritardi nel medio periodo dovrebbero andare a riassorbirsi - dice il responsabile ufficio studi di Confindustria Genova Giacomo Franceschini -. Se la situazione perdurasse nel tempo potrebbero invece esserci dei problemi di cambio di porto di approdo da parte delle compagnie rispetto a Genova".
"Con un Mar Rosso perennemente a rischio ci sarebbe un assestamento diverso dei traffici marittimi che comporterebbe problemi per il Mediterraneo e per Genova. Ma spero non avvenga" aggiunge Risso.
Per la prima metà del 2024 le imprese genovesi mantengono un "cauto ottimismo" e indicano un aumento moderato del fatturato derivante da una migliore dinamica del commercio con l'estero. In cifre: l'attesa è per un fatturato in crescita dello 0,4%, ordini +1,2%, esportazioni +1,5% e occupati +0,5%. Per Risso potrebbero aiutare le nuove infrastrutture e anche le transizioni in corso "da quella energetica a quella tecnologica, che sono ineludibili che potranno rallentare ma non fermarsi e garantiranno ulteriori sviluppi e occasioni di attività"
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