Covid 19, la Messa di Natale anticipata non preoccupa i sacerdoti
di Chiara Sivori
"L'importante è che la Chiesa sia vicina agli ultimi, non fare la Messa a mezzanotte", dichiara il parroco della Maddalena padre Paolino Diral
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L'emergenza Covid rischia di spostare la Messa della notte di Natale. La decisione del Governo di anticipare le celebrazioni per rispettare il coprifuoco fissato alle 22 sembra ormai confermata, e anche la Conferenza episcopale italiana nelle scorse ore ha dato il suo assenso ad uno spostamento d'orario.
La novità portata dall'emergenza Covid 19 divide i fedeli, affezionati all'idea della veglia della Vigilia, ma non preoccupa padre Paolino Diral, parroco della chiesa Santa Maria Maddalena, nel centro storico di Genova: "In questa situazione l'importante è che la Chiesa sia insieme agli ultimi. L'orario non è un problema: per la liturgia il nuovo giorno inizia con i Vespri, intorno alle 18. Il problema è chi confonde la tradizione della Chiesa con le tradizioni che alla Chiesa sono legate, ad esempio su un orario che si è fissato lungo i secoli; se si deve essere a casa per le 22, si farà".
Nella chiesa della Maddalena, per evitare assembramenti di fedeli davanti ad un solo altare, si è anche deciso di costrurire un presepe "itinerante": un percorso di 4 tappe delle simbolico fatto di messaggi e statuette sparsi fra i vari altari che circondano la navata, costruito con l'aiuto di un gruppo di parrocchiani, che nella notte di Natale si concluderà sul presbiterio. "E' una proposta di meditazione, di cammino verso il Natale", spiega padre Paolino. "Stiamo allestendo la seconda tappa, basate sulle lettere pastorali dell'arcivesccovo, padre Marco Tasca".
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