Crollo in A26, stop ai trasporti eccezionali, ditta di Masone rischia chiusura
di Redazione
La Regione chiede ad Autostrade blocco traffico notte per consentire il transito
Il blocco della A26 e il crollo della galleria Bertè non stoppa solo il traffico dei pendolari e del traffico privato ma anche quello dei trasporti delle aziende. Il caso più eclatante è quello della Francesco Baretto S.p.A., ditta di Masone fondata nel 1902, una società per azioni che opera nel settore della carpenteria medio pesante che ha nel settore off-shore ed energetico uno dei bussines principali.
La ditta a causa dei due scambi di careggiata della A26 che da novembre impediscono il transito dei trasporti eccezionali con sagome che occupano più di una corsia rischia di perdere commesse determinanti che mettono a rischio il suo futuro.
Dopo mesi di sofferenze però la situazione potrebbe avere trovato una soluzione grazie all'intervento prima del sindaco di Masone Enrico Piccardo e poi del governatore della Liguria Giovanni Toti che ha chiesto all'Amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Roberto Tommasi di permettere il transito dei mezzi eccezionali di notte.
Il primo trasporto, dopo due mesi di stop, potrebbe avvenire già domani, lunedì 13 gennaio. Autostrade sospenderà il traffico nell'ora della notte di minore transito per permettere il passaggio di uno o due mezzi eccezionali con i pezzi di carpenteria della Baretto, diretti ad un'azienda di Firenze, l'ex Nuovo Pignone. Il blocco dovrebbe durare dai 10 ai 15 minuti, tanto servirà ai trasporti eccezionali per transitare nei due scambi di carreggiata: nella galleria Bertè e sui viadotti Fado e Pecetti.
Altri carichi dovrebbero avvenire nelle notti successive seguendo un vero e proprio calendario di consegne già prestabilito "Solo così si scongiurerà la paralisi dell'attività della Baretto e scongiurare il tracollo dell'azienda" spiega Lilli Lauro, consigliere della Regione che si è occupata della vicenda insieme al govenatore Toti: "Per questo lancio un appello ad Autostrade affinchè rispetti le promesse". Anche il sindaco di Masone Piccardo ribadisce l'urgenza di aprire un varco fra gli scambi di carreggiata della A26: "Ci sono in ballo centinai di posti di lavoro e il rischio di crere un danno all'economia dell'intera Valle Stura, ma anche dell'Ovadese, il Monferrato e il Genovesato".
Marco Baretto, uno dei titolari della ditta con il fratello gemello, precisa le dimensioni dei mezzi eccezionali che sono bloccati da novembre: "Si parla di sagome di sei metri di larghezza e 24 di lunghezza, il peso dei carichi è invece di 66 tonnellate. Manufatti usati quasi sempre nelle piattaforme petrolifere".
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