Dati Confindustria Genova: il manifatturiero corre, il turismo meno
di Edoardo Cozza
Giovanni Mondini, a fine mandato da presidente, chiede di accelerare sul green pass e si toglie un sassolino: "Lenti sulle grandi opere, deluso dai ministri"
Il rilancio dell'Italia, il rilancio di Genova: i dati del primo semestre 2021 sull'economia del capoluogo ligure, presentati da Confindustria, sono quasi tutti con il segno più davanti. Era abbastanza atteso, visto che il confronto è sui primi sei mesi del 2020, quando il primo ferreo lockdown aveva praticamente bloccato l'intero Paese.
Però qualche aspetto particolarmente positivo c'è. L'industria, per esempio, è già tornata ai livelli pre-covid: il manifatturiero cresce con variazioni in doppia cifra e permette già di vedere gli stessi orizzonti di prima della pandemia.
Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova, commenta: "Gli indici di questo settore sono positivi anche più delle aspettative, ma lo ipotizzavamo da tempo. Rispetto alla media nazionale c'è il solito andazzo ligure: se l'Italia cresce, Genova e la Liguria sono più lente; se l'Italia flette, Genova e la Liguria resistono meglio".
Sul turismo - comparto fonamentale per l'Italia, la Liguria e Genova - ancora con il freno a mano tirato: è il settore dove la ripresa non si vede. Lo certificano i dati forniti da porto e aeroporto del capoluogo ligure: l'unica voce che cresce sono i traghetti, ma il traffico di persone, italiane e soprattutto straniere, è decisamente in negativo rispetto al primo semestre 2020, dove gennaio e febbraio erano ancora mesi in cui si viaggiava in tranquillità. Mondini, in questo caso, spiega come sia fondamentale il green pass: "Chi non si vaccina, pensi almeno ad albergatori, ristoratori e persone impegnate in queste attività. Lo so bene che ci si dovrebbe vaccinare per altri motivi, ma non permettere di andare allo stadio, in teatro o in palestra potrebbe essere l'incentivo giusto per portare tutti a vaccinarsi".
Mondini, che sta arrivando a fine mandato, fa anche un bilancio del suo mandato alla guida di Confindustria Genova: "È stato un quadriennio in cui spesso abbiamo lavorato in emergenza, ma siamo stati capaci. Un rimpianto? Non aver visto nascere o partire qualche altra grande opera in più. Penso alla Gronda, uno scandalo: tre ministri - Toninelli, De Micheli, Giovannini - e nessuno che si sia mosso in quella direzione".
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