Detenuta vuol cambiare sesso, gli agenti, “ci crea disagi per le continue visite”
di Redazione
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Denuncia Uil penitenziari per le scorte a una brasiliana reclusa a Pontedecimo
Un detenuta brasiliana di 28 anni trasferita per motivi di sicurezza dal carcere di Torino a quello di Pontedecimo vuole cambiare sesso e gli agenti penitenziari si lamentano per le troppe scorte a cui sono soggetti per le visite mediche della donna nel capoluogo piemontese in vista dell'intervento chirurgico.
“La detenuta ha già programmato dodici visite nell'ospedale di Torino dove è in cura – denuncia Fabio Pagani, segretario della Uil degli agenti penitenziari – e ad ogni missione noi agenti dobbiamo impegnare un nutrito numero di personale per scortarla. Riteniamo assurdo che in un istituto come Pontedecimo in cui sono reclusi 157 detenuti fra cui 82 donne, due delle quali in stato di gravidanza, e un organico degli agenti da sempre carente, l'impegno più impellente debba essere quello di garantire il cambio del sesso ad una detenuta. Noi non entriamo nel merito e rispettiamo la decisione della reclusa, ma visto che è stata trasferita a Genova per motivi di sicurezza, ci chiediamo se questa garanzia non poteva essere assicurata anche in un carcere grande come quello di Torino o in uno più vicino al capoluogo piemontese come Vercelli. La detenuta ha un fine pena nel 2022 ed è stata arrestata per evasione, resistenza, rapina, danneggiamenti e lesioni personali. "Le missioni per le scorte alle detenute - denuncia ancora Pagani - sono un esborso importante per lo straordinario agli agenti e altre spese connaturate ad ogni trasferimento – ribadisce Pagani rivolgendosi direttamente al premier Conte – ma il sistema carcerario, visto i tagli al settore della Giustizia e senza adeguati finanziamenti, in questo modo è destinato al collasso”.
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