Genova, sabato 30 sciopero grande distribuzione, sindacati: "Rinnovo contratto atteso da 5 anni"
di Redazione
Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs proclamano l'agitazione
È rottura al tavolo di trattativa per il rinnovo del Contratto nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel 2019. Dopo una lunga trattativa con i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e a distanza di 51 mesi dalla sottoscrizione del primo e ultimo Ccnl di settore, ha calato nuovamente la maschera, palesando la persistente resistenza nel sottoscrivere accordi contrattuali.
Nella conferenza stampa tenuta oggi a Genova, Nicola Poli (Filcams Cgil Genova), Silvia Avanzino (Fisascat Cisl Genova) e Marco Callegari (Uiltucs Liguria) che stigmatizzano a gran voce “l’insofferenza di Federdistribuzione verso i contratti”, hanno proclamato una giornata di sciopero nazionale per il prossimo 30 marzo 2024, “attuato mediante l’astensione dal lavoro per l’intero turno di lavoro” che coinvolgerà 3500 lavoratori nella sola provincia di Genova.
Alla base della mobilitazione “l’irresponsabilità di Federdistribuzione” nel presentare “svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute con Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e che le lavoratrici ed i lavoratori della distribuzione commerciale hanno raggiunto a costo di sacrifici e di lotte nel corso degli ultimi decenni”.
Nel dettaglio i sindacati puntano il dito contro l’introduzione di una flessibilità incontrollata e generalizzata con contratti a termine di durata indeterminata (oltre i 24 mesi); lo smembramento del sistema di classificazione del personale con l’attribuzione dell’addetto alle operazioni ausiliarie alla vendita a mansioni inferiori quali il pulimento di aree di vendita e servizi; l’azzeramento di ogni dignità professionale con il sotto inquadramento di chi ha la responsabilità di interi format commerciali complessi; la creazione di una nuova mansione adibita alla movimentazione delle merci trascinandola verso il quinto livello e svuotando l’attuale previsione al quarto livello, al solo fine di far risparmiare le imprese sulla pelle dei lavoratori.
“Contro l’atteggiamento arrogante di Federdistribuzione – concludono i sindacati – occorre mobilitarsi”. L’appello è rivolto alle migliaia di lavoratrici e lavoratori della Distribuzione Moderna Organizzata.
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