Genova, sindacati in piazza contro le esternalizzazioni
di Edoardo Cozza
A manifestare i lavoratori dei settori gas, acqua ed elettrico e quelli del settore igiene ambientale: nel mirino l'articolo 177 del codice appalti
Largo Lanfranco, il piazzale davanti alla Prefettura di Genova, teatro di una nuova protesta dei sindacati. A scendere in strada, questa volta, sono i lavoratori del settore igiene ambientale di Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e quelli di Fictem Cgil, Femca Cisl, Cisl Reti, Uiltec Uil dei settori gas e acqua ed elettrico. Oggetto della protesta l'articolo 177 del codice degli appalti, che agisce sulla questione esternalizzazioni.
Nel caso di chi lavora nel campo dell'igiene ambientale, è stata indirizzata una lettera al prefetto Franceschelli, al presidente della Regione Toti e al sindaco di Genova Bucci. Ecco alcuni passaggi: "L’applicazione dell’art. 177 che obbliga tutte le aziende concessionarie ad esternalizzare l’80% di tutte le attività, anche nei casi in cui le stesse vengano svolte direttamente dal proprio personale, porterebbe alla destrutturazione del settore e all’avvio della stagione del disfacimento del comparto servizi ambientali. Come dimostrato durante il lockdown, dove il servizio di raccolta e pulizia delle città è stato svolto senza nessun rallentamento, grazie all’impegno, all’abnegazione e alla professionalità dei dipendenti che con coraggio hanno affrontato un virus sconosciuto. Occorre ampliare la capacità impiantistica, favorire l’industrializzazione e le economie di scala del settore senza mettere in discussione il servizio pubblico, unico vero garante della qualità, della legalità e della trasparenza delle prestazioni a contrasto di certe privatizzazioni che spesso non rispettano le regole".
Lo sciopero odierno, indetto a livello nazionale, viene invece spiegato così per quanto riguarda i servizi elettrico, gas e acqua: "Senza una modifica parlamentare al codice dei contratti pubblici sugli appalti: le aziende concessionarie saranno di fatto costrette a cedere in appalto l’80% delle attività fino ad ora svolte. Le ricadute saranno inevitabili sui lavoratori e sulla cittadinanza. Con lo sciopero nazionale, Fictem Cgil Femca Cisl Cisl Reti Uiltec Uil chiedono che il Parlamento cancelli l’art. 177 del Codice degli appalti al fine di tutelare lavoratori ed attività che ad oggi sono svolte con estrema professionalità, pur in carenza di organici e risorse".
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