Genova, tensioni per il comizio di estrema destra, ‘antifascisti’ assaltano la polizia
di Redazione
Manifestazione contro Forza Nuova degenera in violenza: nessun ferito, ma numerosi i momenti di paura
Di Raffaella Palumbo
Attimi di forte tensione ieri sera in Via XX Settembre, dove una manifestazione antifascista è degenerata in scontri tra i manifestanti e le forze dell'ordine. La protesta, organizzata in opposizione alla presenza di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, giunto in città per presentare il candidato alla presidenza della Regione, Angelo Riccobaldi, si è trasformata in un’escalation di violenza.
I contestatori, riunitisi inizialmente in Piazza De Ferrari con striscioni, fumogeni e bandiere della Palestina, hanno gridato slogan come "Genova è solo antifascista" e "Fuori i fascisti dalle città" prima di spostarsi verso Via XX Settembre, sotto la sede del Bi.bi Service, dove era in corso l'incontro di Forza Nuova. La zona era già stata transennata e presidiata da un ampio dispiegamento di forze dell'ordine in assetto antisommossa, pronte a contenere eventuali disordini.
Le tensioni sono scoppiate improvvisamente, senza un apparente segnale scatenante. Cori e proteste verbali hanno rapidamente lasciato spazio a episodi di violenza. I manifestanti hanno lanciato bottiglie di vetro, pezzi di legno e utilizzato cinture come armi improvvisate. Le transenne che delimitavano la strada sono state divelte e gettate contro il cordone di polizia.
Gli agenti, che fino a quel momento si erano limitati a formare un cordone umano per proteggere l’ingresso dell’edificio, hanno schivato gli attacchi senza reagire, evitando fortunatamente il ferimento di persone. Anche i giornalisti presenti per documentare la manifestazione hanno rischiato di essere colpiti, in un clima di crescente pericolo, mentre cercavano di riportare in diretta quanto stava accadendo.
Nonostante la gravità degli eventi, il bilancio della giornata non riporta feriti. Tuttavia, resta forte la preoccupazione per la violenza che ha caratterizzato la manifestazione, un’escalation che poteva avere conseguenze ben più gravi, anche considerando la presenza di bambini tra i manifestanti.
In situazioni come queste, emerge l'importanza di non trarre conclusioni affrettate, né generalizzare su fazioni o gruppi, ma di affrontare i fatti con oggettività. Ciò che si vede sui social non sempre rispecchia la complessità della realtà sul campo, e solo un’esperienza diretta consente una piena comprensione di quel che veramente accade.
Nessuna giustificazione può essere data per la ferocia espressa durante l’evento, che resta un campanello d'allarme per il clima politico e sociale nella città.
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