Indipendenza energetica, Plc: "Il percorso avviato sulle rinnovabili è irreversibile"

di R.O.

L'amministratore delegato del gruppo Andrea Orlando fa il punto anche sul nucleare: "Soluzione a lungo termine per Paesi con poche risorse"

"Guardando ai prossimi dieci anni, siamo fiduciosi che ormai il processo sulle energie rinnovabili sia un processo irreversibile". È questo il commento dell'amministratore delegato di Plc Andrea Orlando sul percorso di indipendenza energetica e decarbonizzazione che l'Italia sta affrontando. Plc è un gruppo che conta circa 300 addetti, attivo nel settore delle energie rinnovabili e leader di mercato sulle connessioni in alta tensione. Il gruppo è attivo nel settore fotovoltaico e nel settore eolico "dove, oltre ad occuparci di ingegneria e in alcuni casi anche di sviluppo di progetti, ci occupiamo poi della fase di costruzione e della manutenzione per i nostri clienti, che a vario titolo includono le principali utilities italiane attive nel settore, ma anche investitori finanziari come i fondi di private equity, sia per le attività di costruzione che per le spese di manutenzione" spiega Orlando . 

Fermento - Secondo l'amministratore delegato quello italiano è "uno dei mercati in cui in questo momento c'è grande fermento, essendo un mercato particolare, dotato di risorse e di potenziale". Non senza difficoltà, "le definirei di tipo burocratico" chiosa, ma il nostro Paese "sta tracciando una linea di lungo periodo che secondo il nostro parere è diventata irreversibile. La maggior domanda di energia richiederà sempre ai fini dell'indipendenza energetica l'utilizzo di energie rinnovabili. Ed è chiaro che noi, oltre a guardare le evoluzioni di questo mercato, siamo in effetti guardando anche a quello che poi comporterà lo sviluppo di energie rinnovabili, cioè la possibilità poi, tramite sistemi di accumulo, di gestire e modulare questa capacità installata che di per sé non è modulabile".

Nucleare - Il dibattito sull'energia è quasi monopolizzato dal nucleare, tecnologia divisiva quasi per antonomasia. Secondo Orlando è un qualcosa "a cui alcuni Paesi dotati di poche risorse guardano nel medio lungo termine", ma "bisogna tenere in considerazione che oggi il costo di installazione delle energie rinnovabili è un costo molto più sostenibile di quello del nucleare. Ma soprattutto le aspettative e i bisogni energetici vanno soddisfatti tutti nel breve periodo, nel breve, nel medio periodo".

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