Telenord al Key Expo, ministro Pichetto Fratin: "Mix energetico fondamentale per la transizione"
di Simone Galdi - Riccardo Olivieri
Aperta la rassegna italiana di tre giorni a Rimini: aziende, istituzioni e associazioni insieme per affrontare i grandi temi dell'energia
Si è aperto a Rimini il Key Expo, la più importante fiera italiana e del Mediterraneo dedicata alla transizione energetica, con oltre 1000 espositori di cui un terzo provenienti dall'estero. Qui si discute di tutti i temi legati alla transizione e di tutte quelle che sono le risorse che in questo momento per l'Italia, l'Europa e per il bacino del Mediterraneo, con l’obiettivo di compiere un balzo in avanti e realizzare gli obiettivi dell'Agenda 2030. L'apertura ufficiale della tre giorni è avvenuta al Pala Fiera del capoluogo romagnolo, alla presenza del ministro Gilberto Pichetto Fratin, che ai nostri microfoni ha raccontato così la sua visione delle sfide dell'energia per i prossimi anni.
Lo sguardo in avanti - “Noi dobbiamo creare le condizioni, in questo momento come per il futuro decennio - spiega Pichetto Fratin - Da lì in avanti, cercando avere un mix completo tra tutte le energie decarbonizzate, che non fanno più emissione carbonica, per poter abbandonare totalmente il fossile nell'ottica 2050 come impegno. Noi abbiamo una sfida che è quella di implementare la nostra rete a partire dalla grande rete, quella di Terna. Poi, naturalmente, c'è una sfida di quelli che sono il fornitore del sistema al sistema domestico e quando parlo di fornitori, non parlo solo del fornitore di energia, ma è il fornitore di servizio. Sotto l'aspetto domestico noi abbiamo di fronte la sfida dei fabbricati e della decarbonizzazione. Sui fabbricati questa è una sfida che impone automaticamente l'utilizzo di tecnologie e di tecniche più moderne, e forme di energia anche diverse.
Il progetto nucleare - “In questo momento il nostro Paese deve dotarsi di un quadro giuridico che lo permette - afferma il Ministro -. Quando ci saranno il quadro permanente e gli strumenti, a quel punto si farà la valutazione su cosa conviene, secondo il disegno di legge da un paio d'anni, nel senso che i tempi del Parlamento, stimati in qualche un qualche mese per l'approvazione della legge delega. Con la libertà del Parlamento di determinarsi nei tempi e poi un anno per le norme d'attuazione, che significa tutta la procedura per procedure e modalità tecniche della sicurezza. L'Ente di certificazione, la parte di formazione deve essere super. Noi abbiamo dei livelli alti, intermedi delle nostre. C'è molto da fare. Io credo che noi dobbiamo essere pronti per il momento in cui ci saranno. Grazie alla ricerca, la sperimentazione, i nuovi modelli reattore e un nuovo quadro di domanda energetica”.
Il piano Mattei - “Ci vede integrare la nostra economia, le nostre esigenze con le esigenze dei Paesi del Nord Africa e Nord Africa. L’Algeria in questo momento ci sta aiutando fortemente, ci ha aiutato ad avere almeno la sicurezza quantitativa per il gas. C'è vento, c'è solo il deserto del Sahara per poter essere un luogo di produzione di energia elettrica. Ho firmato con la Germania e l’Austria l'impegno per quello che è un grande corridoio dell'idrogeno, che è un corridoio di 100 chilometri che può essere portato ad utilizzo o via nave o tramite ammoniaca. Questo significa produrre nord Africa, produrre per il Nord Africa, ma produrre anche per l'esportazione in Nord Africa. Qui sta questo rapporto di ponte che l'Italia può svolgere” conclude Pichetto Fratin.
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