Rinnovabili, il monito del Ministero dell’ambiente: “Transizione energetica è una marcia, non i 100 metri”

di Riccardo Olivieri

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Fabrizio Penna, capo missione per il Pnrr dell’ente, sottolinea come per la decarbonizzazione servano “gradualità e neutralità tecnologica”

“Una marcia, non una corsa ai 100 metri”: è così che il capo missione per il Pnrr al Ministero dell’Ambiente Fabrizio Penna descrive la transizione energetica, “un cammino che vede come traguardo la decarbonizzazione nel 2050” ci ha spiegato al Key Expo di Rimini.

Indipendenza - Le tensioni internazionali hanno messo in evidenza uno dei problemi principali del nostro Paese quando si parla di energia, ovvero la non ancora raggiunta indipendenza energetica. “Le rinnovabili sono fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo - spiega Penna -, ma anche sicurezza e resilienza energetica. Tutte le rinnovabili, fotovoltaico, eolico, idroelettrico, geotermia fanno parte del nostro mix energetico”. Per raggiungere questo mix le parole d’ordine sono due, ovvero “gradualità” e “neutralità tecnologica. Significa che ogni forma di energia è utile al raggiungimento dello scopo e le rinnovabili sono la parte fondamentale”. Fondamentale ma non l’unica. Anche il nucleare rientra in questa sfida. Ci vorrà però ancora molto tempo: è stato presentato il disegno di legge delega per il ritorno al nucleare sostenibile e anche il ministro Gilberto Pichetto Fratin, raggiunto ieri da Telenord sempre al Key di Rimini, ha ipotizzato che, in caso di approvazione, passeranno almeno due anni prima della sua effettiva applicazione.

Innovazione - Per sopperire a queste lunghe tempistiche, ulteriormente dilatate dalla messa in opera delle aziende e dalla formazione del personale specializzato, al Key di Rimini sono state presentate diverse soluzioni innovative: dall’agrivoltaico, in forte crescita, alla produzione di energia attraverso le correnti marine. “L'innovazione tecnologica è fondamentale - commenta Penna -. Il Ministero ha sempre guardato in quella direzione e continua a farlo. Non a caso da poco sono partiti i nuovi finanziamenti del Mission Innovation Fund e un nostro fondo di finanziamento per i progetti più innovativi. Progetti che già con il Pnrr stiamo finanziando, è proprio l’agrivoltaico è uno dei grandi successi del Pnrr anche perché è partito con i giusti tempi. Andavano verificate alcune condizioni, perché il rapporto tra agricoltura, ambiente ed energia è un rapporto delicato da costruire. Ci siamo riusciti. Oggi tante imprese agricole investono in energia rinnovabile. È un beneficio per tutti”.

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