Oro in cambio di bitcoin, scoperta maxi truffa informatica in Liguria
di Fabio Canessa
1 min, 15 sec
Denunciato un hacker genovese, usava Telegram per non farsi intercettare
Oro e bitcoin per un valore di centinaia di migliaia di euro sono il bottino di una sofisticata frode informatica scoperta dalla Polizia postale nel corso di un'operazione che ha visto la denuncia di un genovese esperto di informatica e abile truffatore che irretiva le sue vittime sfruttando canali di comunicazione cifrati e false identità reperite nel darkweb.
L'uomo prometteva facili investimenti in bitcoin in cambio di oro e valori spacciandosi per operatore di mercato di alcune famose società estere realmente esistenti e attive nel settore del commercio delle criptocurrencies. L'uomo frequentava nel deep web abilissimi falsari dai quali si riforniva di documenti falsi intestati anche a conoscenti che reputava 'antipatici' e utilizzava Telegram per criptare e impedire di intercettare le comunicazioni per contattare le sue vittime.
Tutto è finito quando una società svizzera, realmente operante nel campo degli investimenti in criptovalute, alla quale il truffatore si era sostituito per ingannare le sue vittime, ha deciso di denunciare tutto alla Procura di Imperia che ha affidato l'indagine ai cyberspecialisti della Polizia Postale.
Dopo una complessa attività di indagine fatta di cyber-pedinamenti, intercettazioni, analisi informatica e ricostruzione delle tracce gli uomini della Postale ligure hanno individuato l'autore del raggiro 'beccato' a Sanremo dove aveva preso alloggio in un hotel di lusso mentre sotto mentite spoglie stava ritirando un pacco contenente oro inviato da una delle sue ultime vittime. È stata accertata al momento una frode per circa 58 bitcoin, che al valore attuale si aggirano sui 200 mila euro e 2 kg di oro per circa 70 mila euro.
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