Ponte Morandi, Confindustria: "Dopo un anno l'economia di Genova ha tenuto"
di Fabio Canessa
1 min, 35 sec
Primo semestre 2019: la Liguria segue il trend negativo italiano, tengono turismo e terziario avanzato
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A quasi un anno dal disastro di ponte Morandi "l'economia di Genova ha tenuto, grazie anche alle amministrazioni che hanno reagito convincendo anche il Governo. Siamo riusciti ad avere quello che ci aspettavamo. Certo, se guardiamo ai commercianti della Valpolcevera il danno è enorme, non a caso oggi Bucci e Toti chiedono una proroga degli aiuti".
A fare il bilancio è Giovanni Mondini, presidente di Confindustria Genova, a margine della presentazione dell'indagine congiunturale sull'economia cittadina riferita al primo semestre del 2019. Analisi che vede la Liguria seguire il trend negativo nazionale. "Lo scenario italiano lo conosciamo tutti - spiega Mondini - e noi non ci discostiamo. La domanda interna è azzerata, tiene un po' l'export, tutto sommato ce la si cavicchia".
In particolare, rispetto al primo semestre del 2018, cala il fatturato interno (-0,8%) ma cresce quello estero (+4,1%), mentre diminuiscono gli occupati (-0,9%). Calano del 3,7% le tonnellate di merci passate dal porto, soprattutto i container. Pesa la crisi della grande industria, con un aumento della cassa integrazione straordinaria intorno al 180% determinato dalle vicende Piaggio Aero e ArcelorMittal.
"Il porto fa un po' di fatica, ma i dati si bilanciano - prosegue Mondini - e questo è inevitabile per situazione logistica dopo il crollo del ponte. Tengono invece turismo e terziario avanzato, anche se gli albergatori non rilevano grossi riempimenti. Per fortuna abbiamo nicchie che funzionano, e gli investimenti in atto nel porto faranno fare il salto".
Sullo stabilimento di Cornigliano, dopo l'incontro tra ArcelorMittal e sindacati a Genova e i timori su una crisi collaterale a Taranto nonostante gli 8 milioni di investimenti promessi sulla fabbrica, laconico il commento degli industriali genovesi: "Non può non esserci una mediazione. Il problema non si dovrebbe neanche porre. Se no chiudiamo l'industria, ma in generale".
Sulla gronda? "Vedremo cosa fare a settembre. Manifestazione in piazza? Se sarà necessario lo faremo, ma in passato non siamo stati proprio considerati".
TELENORD
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