Siccità: SOS per 300mila imprese agricole in Italia, a rischio derrate in tutta l'Europa
di Riccardo Testa
Coldiretti: "La Pianura Padana è a secco. Con Anbi il progetto laghetti, per realizzare una rete di piccoli invasi sul territorio"
Solo in Italia sono circa 300mila le imprese agricole che si trovano nelle aree colpite dall'emergenza siccità: un problema che riguarda gran parte dell'Europa. È quanto afferma Coldiretti sulla base della mappa europea del programma Copernicus, che mostra una situazione allarmante per quanto riguarda la bassa umidità del suolo in molte parti meridionali del Continente, con effetti su ambiente, agricoltura e usi civili.
Il Po è a secco. Al Ponte della Becca (Pavia), il maggior fiume del Paese si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico, con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. In crisi le forniture alimentari, con la siccità che ha colpito le principali economia agricole dell'Unione Europea, già in difficoltà per gli elevati costi di produzione spinti dalla guerra in Ucraina. In Italia, ad essere assediate dalla sete sono soprattutto le aree del Centro Nord, con la situazione più drammatica che si registra nel bacino della Pianura Padana: proprio qui si produce 1/3 dell'agroalimentare e metà dell'allevamento "made in Italy", costituendo la maggiore food valley italiana. Dalla disponibilità idrica dipende la produzione degli alimenti base della dieta mediterranea, dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro. Senza parlare del riso le cui previsioni di semina prevedono un taglio di 8mila ettari e risultano al minimo da 30 anni.
Così il presidente della Coldiretti Ettore Prandini:
«Gli agricoltori italiani sono impegnati a fare la propria parte per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l'acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell'intero settore alimentare. Con l'Italia che perde ogni anno l'89% dell'acqua piovana, abbiamo elaborato con Anbi il progetto laghetti per realizzare una rete di piccoli invasi diffusi sul territorio, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, per conservare l'acqua e distribuirla quando è necessario ai cittadini, all'industria e all'agricoltura».
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