Terzo Valico, incontro con i sindacati per fare il punto sulla sicurezza
di Marco Innocenti
Tafaria (Filca Cisl): "Chiederemo l'adozione di un badge per monitorare i turni di lavoro e riposo"
Si terrà domani, venerdì 2 aprile, un incontro fra i responsabili del cantiere del Terzo Valico e i sindacati per fare il punto sulla situazione sicurezza anche alla luce dei due incidenti sul lavoro occorsi pochi giorni fa, a meno di 24 ore di distanza l'uno dall'altro.
"Come sindacato - spiega Andrea Tafaria, segretario generale Filca Cisl Liguria - chiediamo che vengano rispettati tutti i contratti. La turnistica di lavorazione sulle 8 ore e che vengono rispettati soprattutto gli strumenti che abbiamo costruito insieme al general contractor Cociv. Per la sicurezza abbiamo uno strumento importantissimo ed è l'associazione Astra che abbiamo costruito tutti insieme: abbiamo 3 tecnici che girano in tutti i cantieri del Terzo Valico e si dovrebbero confrontare con i nostri rappresentanti dei lavoratori. Chiederemo che vengano affinati questi strumenti, in modo che tutte le aziende e i lavoratori possano avere beneficio da questo strumento".
"Chiederemo poi l'adozione di un badge che monitori l'ingresso e l'uscita dei lavoratori per evitare turni ripetuti - aggiunge - Nel cantiere del Morandi è un'esperienza che ha dato buoni risultati e non si sono verificati infortuni. Il modello è quello ma possiamo ancora migliorare. Noi chiederemo un badge con un microchip che può essere gestito dalla Cassa Edile: il lavoratore, ogni volta che entra in cantiere timbra e ogni volta che esce ritimbra e non può rientrare. In questo modo si può monitorare che il lavoratore faccia veramente la turnazione, che gli è garantita nel rispetto delle regole che abbiamo firmato con tutte le aziende, le classiche 8 ore come definite nel Contratto Nazionale, in quello Provinciale e negli accordi territoriali".
"Sappiamo che nei prossimi mesi ci sarà una nuova mole di lavoro, ma chiediamo che non lo facciano sulla pelle dei lavoratori. Chiediamo nuove assunzioni e nuove maestranze con nuove specializzazioni in modo che i lavoratori non siano costretti a fare più ore del dovuto. Purtroppo questo causerà un problema perché negli ultimi 10 anni abbiamo perso tante maestranze. Le scuole edili non se lo potevano permettere per la crisi, ora stiamo tornando a professionalizzare i disoccupati. Abbiamo però paura che manchino queste maestranze, queste specializzazioni necessarie nei tanti cantieri che si apriranno".
Il rischio che si corre, in mancanza di manodopera, ha un nome che nessuno vorrebbe mai sentir nominare: caporalato. "Se non si trovano maestranze preparate - ammette anche Tafaria - la paura è che si possano infiltrare le associazioni malavitose. Sul Terzo Valico ad esempio è stato firmato un accordo prefittizio molto preciso, che inserisce dei paletti fermi per poter bloccare sul nascere anche questi fenomeni".
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