Trasporto da e verso la Sardegna: fino al 12 giugno solo servizi in continuità territoriale
di Marco Innocenti
Merlo: "Rischio caos nei porti. Perché si è atteso fino all'ultimo giorno?"
Qualcuno lo ha visto come un colpo di mano, fatto sta che il decreto firmato a poche ore dal via libera alla circolazione fra le regioni ha spiazzato molti operatori del trasporto marittimo e aereo. I ministri De Micheli e Speranza, infatti, hanno emanato la lista degli scali aeroportuali che riprenderanno la loro operatività e le misure restrittive per i collegamenti con la Sardegna: vista la particolare situazione dell'organizzazione sanitaria nell'isola, infatti, fino al 12 giugno il trasporto da e verso la Sardegna è stato limitato ai soli servizi svolti in continuità territoriale in servizio pubblico mentre nessuna limitazione è stata predisposta per il trasporto delle merci.
“Si rischia il caos nei porti - denuncia Luigi Merlo, presidente di FederlogisticaConftrasporto - con gravissimi danni a carico di moltissimi cittadini, delle compagnie di navigazione, di tutto il settore marittimo. Com’è possibile che dopo gironi e giorni di comunicazioni che annunciavano la libera circolazione tra le regioni a partire da oggi, solo ieri sera sia stato reso noto un decreto che impedirebbe il trasporto marittimo da e verso la Sardegna ad esclusione dei servizi di continuità territoriale? Si possono considerare servizi di continuità tutti oppure solo quelli convenzionati?”.
“Oggi ad esempio sono previste a Genova e Livorno migliaia di persone, provenienti da diverse regioni, che si dovrebbero imbarcare - prosegue Merlo - Le compagnie di navigazione hanno predisposto tutto secondo i protocolli sanitari definiti, come anche le strutture portuali. Perché si è aspettato l’ultimo momento per emanare il decreto? Per quale ragione le navi che svolgono il servizio di continuità territoriale possono viaggiare e le altre no, pur adottando i medesimi protocolli di sicurezza?”.
“In questo modo si rischia di generare una grave distorsione del mercato – avverte Merlo - Chi rimborserà i passeggeri, considerato che le compagnie non hanno alcuna responsabilità? Ci si rende conto che provvedimenti improvvisati e immotivati come questo possono provocare nei porti seri problemi di ordine pubblico? Come si devono comportare le autorità di sistema portuale e in terminal traghetti?”.
“Mi auguro che si ponga immediato rimediato a questo pasticcio - conclude Merlo - che rischia di assestare al trasporto marittimo e ai porti l’ennesimo durissimo colpo, dato che ha già subito pesantissimi danni a causa del Coronavirus ed è decisamente l’unico settore totalmente ignorato nel dl Rilancio”.
“Vi era tutto il tempo per assumere la decisone con largo anticipo, comunicarla e magari condividerla con gli operatori, eppure questo non è accaduto”, segnala Merlo.
“Sarebbe opportuno individuare i responsabili di questa grave situazione. L’unica soluzione possibile ora è consentire a tutte le compagnie di svolgere il servizio”, conclude il presidente di Federlogistica-Conftrasporto.
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