Trovano cucciolo di capriolo e, sbagliando, lo prelevano convinti di salvarlo
di Redazione
A Lumarzo. Ennesimo appello del'Enpa: "Così invece li condannate"
Se trovate un cucciolo di capriolo nell'erba alta di un prato o nel fitto del bosco che non reagisce alla presenza dell'uomo non toccatelo e non prelevatelo perchè quasi sempre non è stato abbandonato dai genitori.
L'appello arriva dall'Enpa di Genova. Gli animali stanno bene e nei primi giorni di vita questo comportamento istintivo li mette al riparo dal rischio di essere predati. Per garantire la loro sopravvivenza non bisogna toccarli, ma lasciarli dove sono e allontanarsi rapidamente, così la madre può tornare ad accudirli. Se li tocchiamo e lasciamo loro addosso il nostro odore la madre, che si è allontanata solo temporaneamente, al suo ritorno può non riconoscerli più e abbandonarli.
Ieri un cucciolo di capriolo è stato recuperato, di fatto rapito, come dicono dall'Enpa, da una famiglia che girava col cane libero nei prati di Lumarzo, sulle alture delle alture del levante di Genova, per fortuna il cane non lo ha aggredito e nonostante il piccolo fosse palesemente sano è stato portato via.
Da Enpa aggiungono, "come sempre faremo il possibile per crescere il piccolo capriolo, ma il rischio che non ce la faccia è elevatissimo. Ripetiamo per l'ennessima volta che i piccoli caprioli non vanno toccati: anche se sono da soli non sono stati abbandonati dai genitori. In caso di dubbi potete sempre contattare un Cras (centro recupero animali selvatici, a Genova è situato a Campomorone) o la forestale. Il 90 % dei caprioli neonati di cui ci occupiamo sono stati "rapiti".
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