25 aprile, Genova: corteo per le vie del centro, conclusione a Matteotti

di F.S.

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"Ora e sempre Resistenza" il coro della folla in piazza, poi fischi a Bucci e Piciocchi

E' partito intorno alle ore 15.30 il corteo di Genova per celebrare l'80° anniversario della Festa della Liberazione, riprogrammato al pomeriggio dopo la visita in mattinata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ponte Monumentale - Il corteo ha lasciato piazza della Vittoria per una prima sosta in via XX Settembre, sotto al Ponte Monumentale, dove sono state deposte le corone al sacrario dei Caduti Partigiani. Subito dopo, la lettura della motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Città di Genova e dell’Atto di Resa delle truppe tedesche. Il corteo è accompagnato dalla musica della Filarmonica Sestrese.

De Ferrari - A Piazza De Ferrari il corteo effettua un'altra sosta, per l'omaggio alla targa che sotto i portici dell'Accademia ricorda il partigiano Luciano Bolis.

Matteotti - Alle 16,30 il corteo è arrivato a Piazza Matteotti, dove la Filarmonica Sestrese ha eseguito l'inno nazionale. Dalla piazza si è levato il grido "Ora e sempre Resistenza". Fischi all'indirizzo di Marco Bucci e Pietro Piciocchi. Il facente funzioni sindaco riprende due frasi del discorso di Mattarella al teatro Chiesa: "E' sempre Resistenza" e "Non possiamo accontentarci di una democrazia a bassa intensità". "Con profonda gratitudine e rispetto, rendiamo omaggio ai 300 caduti durante i giorni dell'insurrezione, e alle figure eccezionali che hanno segnato la nostra storia, come Teresa Mattei, una delle madri della Costituzione. Ricordiamo anche Aldo Gastaldi, noto come il partigiano Bisagno, e il codice di Cichero, ancora oggi un riferimento per la nostra convivenza civile. Non dimentichiamo Luciano Bolis, il più giovane tra i partigiani caduti, insieme a tanti altri martiri il cui sacrificio ha reso possibile la nascita della nostra Costituzione. Che il loro esempio continui a guidare Genova, città profondamente antifascista, oggi come sempre".

Marco Bucci ha detto: "Allora come oggi, avremmo scelto di stare con Bisagno. I suoi ideali sono ancora vivi nei nostri cuori e ci accompagnano da ottant’anni. Questa mattina il presidente Mattarella ha affermato: “ora e sempre Resistenza” – parole in cui ci riconosciamo pienamente. Il nostro obiettivo è costruire un futuro più giusto e solidale per l’Italia e, in particolare, per Genova. Questo significa impegnarsi ogni giorno a far vivere e attualizzare i valori della Costituzione. Oggi rinnoviamo con forza il nostro impegno per la democrazia e la pace. Viva il 25 aprile, viva Genova, viva l’Italia!".

Massimo Bisca, presidente Anpi, ha detto: "Perché siamo qui oggi, così numerosi e sobriamente? Per non dimenticare. Per ribadire che, se oggi tanti possono parlare anche a sproposito, lo devono ai partigiani. E per ricordare, come disse Pertini: “Se vi chiedete perché siamo qui, domandatelo ai fucilati. La Costituzione non va stravolta, va semplicemente applicata: nessuno ha il diritto di piegarla a proprio piacimento. Ce lo ha ricordato anche Papa Francesco: il lavoro va difeso e non può coincidere con la precarietà. Se partiamo dalle radici, la democrazia cresce solida, nutrendosi della lezione dei partigiani antifascisti".

Quindi, ultimo oratore della manifestazione, ha preso la parola Paolo Corsini, presidente dell'Istituto Nazionale Ferruccio Parri: "Siamo qui per onorare i caduti vittime di un regime, siamo qui per i reclusi e gli inviati nelle isole al confino, per le vittime della criminale guerra nazi-fascista. Non solo il ricordo come personale evocazione ma la memoria come patrimonio pubblico, oltre il vissuto individuale. Il nostro stesso essere resiste come insurrezione di ogni giorno, non solo quel 25 aprile, ma ogni giorno".

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