Infrastrutture, Attanasio: "Riconnettere la Liguria col resto del paese"
di Marco Innocenti
Il presidente della Camera di Commercio: "Autostrade? Il concessionario ha tante colpe ma il concedente non ha fatto il suo mestiere di controllo"
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Si continua a parlare del 'Libro bianco' della Camera di Commercio, contenente le 12 opere essenziali per la ripartenza della Liguria e del paese intero. Lo abbiamo fatto con il presidente della Camera di Commercio stessa, Luigi Attanasio. Ma quale sarebbe, realisticamente, l'impatto della ripartenza di queste infrastrutture strategiche sull'economia ligure? "L'impatto di queste 12 infrastrutture sulla Liguria e su Genova può essere molto importante - spiega il presidente Attanasio - in termini di crescita di prodotto lordo ligure ma anche di prodotto lordo nazionale perché sono tutte infrastrutture che darebbero forte impulso a tutto il paese. Qualora il governo nazionale prendesse quest'armonica decisione di ri-interconnettere la Liguria col resto del paese, l'impatto sarebbe enorme. Prendiamo il caso delle infrastrutture autostradali: vantiamo il tristissimo primato della seconda, la terza e la quarta autostrada più pericolose d'Italia, seconde solo alla Palermo-Messina. Quando va bene la datazione di tutte queste infrastrutture è fine anni '80. Tutto questo apparato è obsoleto e tutti i nodi sono venuti ormai al pettine. Con una decisione inconsulta del Mit si è dato attuazione ad un piano di verifica concentrato in un brevissimo lasso di tempo. Si poteva invece benissimo seguire un criterio di segmentazione che partisse dalle autostrade più pericolose. Peraltro con i rilevamenti che erano già stati fatti, questa categorizzazione c'era già. Per un puntiglio di maggior precisione, noi ci troviamo in questa situazione che doveva essere finita entro il 10 luglio".
C'è quindi anche una gravissima responsabilità della politica. "Assolutamente - ribadisce Attanasio - Io non voglio esimere da responsabilità il concessionario, che di responsabilità ne ha tantissime, dal crollo del ponte fino allo stato generale delle manutenzioni. E' però di palmare evidenza che anche il concedente non ha fatto il suo mestiere, né di sorveglianza, né di verifica, né di puntuale osservazione dello stato delle cose. In più siamo di fronte ad un sonnambulismo che dura da 40 anni. Possibile che non ci si rendesse conto che queste gallerie erano antri scuri, che gran parte dei viadotti in cemento fossero nello stato in cui sono? Non si voleva vedere. Uno dei grossi problemi italiani è l'effetto annuncio reiterato e una scarssissima manutenzione dei beni, che adesso stiamo pagando tutto. Purtroppo però stiamo pagando solo noi. L'osservanza di queste norme nazionali sembra valga solo per la Liguria e io non capisco perché la nostra regione, dopo tutto quello che ci è successo dal crollo del Morandi alle mareggiate, debba essere gratificata, si fa per dire, di quest'attenzione".
La strategia più in voga in questo periodo sembra essere quella del commissariamento: è la strada giusta? "Nella sua domanda - risponde il presidente Attanasio - c'è implicitamente la risposta: chi sono stati i commissari nella ricostruzione del ponte sul Polcevera? Il sindaco e il presidente della Regione. Più i commissari sono vicini alle istanze locali e quindi esposti anche al giudizio vero che è quello delle urne, che ogni 4-5 anni ti mette di fronte ai tuoi successi e alle tue responsbailità, e meglio è".
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